MODELLO - “Beh - racconta a Tmw - ho vissuto il periodo di Luciano Moggi. Dal 2000 al 2006 era il nostro riferimento. Il suo modo di lavorare era molto interessante. Ora però i tempi sono cambiati. Credo che un direttore sportivo debba avere rapporto diretto con allenatore e giocatori. Credo molto nel destino, nel dialogo e nel cercare le soluzioni giuste”.
GAVETTA E JUVE - “È la mia storia, ovvio. Ma oggi sono più interessato a fare un mio percorso dove mi daranno la possibilità. Credo molto in questa nuova opportunità. Gavetta? Sì. Anche qualche allenatore se non fa la gavetta giusta può avere delle difficoltà. Uno deve imparare con calma. Però se arriva una chiamata importante come fai a dire di no?”.
JUVE - “Immaginava che il percorso in Champions fosse diverso. In campionato ha avuto delle difficoltà, ha vinto la Supercoppa, dovrà giocare la finale di Coppa Italia. Entriamo in una fase calda: c’è il derby e poi il Napoli. La Juve deve qualificarsi per la Champions. E poi Pirlo continuerà a lavorare su una squadra che deve migliorare e questo credo sia abbastanza evidente”.