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Manca sempre meno alla fine della stagione. Annata relativamente corta per la Juventus, che senza le coppe si è dovuta “accontentare” delle competizioni italiane. Alla fine del campionato mancano quattro gare, più la finale di Coppa Italia del 15 maggio all’Olimpico di Roma contro l’Atalanta. Tutto in 30 giorni per i bianconeri, che oltre a dare risposte sul campo dovrà risolvere altri punti importanti, come il futuro di Allegri e i rinnovi. Oltre a dover ricompattare una piazza che è spaccata in due.


Chiarimenti sulla posizione del tecnico 


Il primo nodo che andrà sciolto sarà quello legato al progetto tecnico. Le voci sul futuro di Massimiliano Allegri si stanno susseguendo da diversi mesi, con il tecnico che sembra ormai alla fine del suo secondo mandato bianconero. "Sembra", ecco, perché la comunicazione societaria è andata in tutt'altra direzione. In particolare le parole di Giuntoli, che hanno sempre confermato il tecnico, vedasi “progettiamo il futuro assieme” oppure “siamo soddisfatti del suo operato”. Dall’altra parte si sono susseguiti i nomi di Thiago Motta (ora come ora primo nome) e quello di Antonio Conte.  Indipendentemente da chi sarà il tecnico della prossima annata, una chiarezza di fondo non c'è stata. E l'attesa si è fatta più pesante.


I rinnovi: troppi in standby, occorre individuare i meritevoli


Altro punto su cui i bianconeri dovranno lavorare sarà sui rinnovi contrattuali. Anche qui, la sensazione è che la Juventus si sia fatta trascinare. Se quello di Rugani sembra ormai dietro l’angolo, non si può dire lo stesso con Federico Chiesa e Adrien Rabiot. Sul primo ci sarebbe anche la possibilità di un rinnovo annuale, ma sul secondo la questione è molto più delicata. La mamma agente pretende molto per il suo assistito e questa volta la Juventus non sembra poter replicare come l’anno scorso.  Servono dunque delle scelte. Chi è funzionale al nuovo corso? Sarà compatibile con i paletti finanziari? Ma soprattutto, chi merita il rinnovo? 
 

Una piazza da ricompattare


L’ultimo nodo che la Juventus dovrà sciogliere è quello legato alla piazza. L’ultima volta di un tifo bianconero così spaccato risale agli anni dei settimi posti. La situazione si è riproposta. Per usare termini politici, c’è una sorta di scontro tra conservatori e progressisti, tra chi è ancora legato a Massimiliano Allegri e chi invece vorrebbe fare un passo oltre. Una divisione che si ripropone ogni volta di più nella casa della Juventus, l’Allianz. Puntualmente quando la curva esterna il suo sostegno al livornese lo stadio risuona di fischi.

La maggior parte del popolo bianconero chiede il cambio di rotta, una rottura col passato. La Juventus questa volta sembra aver ascoltato gli AllegriOut. Un po’ come Cardinale con i tifosi rossoneri, che hanno bocciato la candidatura di Lopetegui. Cambiare non è mai indolore, ma sarà un passaggio da fare prima o poi. Come lo sta facendo il Milan.

 

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