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Giovanni Trapattoni, ex allenatore della Juventus, di campioni se ne intende, eccome. Tanti i top player che ha allenato in carriera, gente che ha vinto anche molti Palloni d’oro - Michel Platini, Paolo Rossi, Roberto Baggio - e questa sua esperienza l'ha messa a disposizione di Tuttosport, per raccontare l'affare del secolo e la sua gestione: "Cristiano Ronaldo è un colpo da Juventus. Un club che ha un fascino unico, speciale: ve lo dico io che ho vinto tanto in bianconero e altrove, ma calcisticamente sono cresciuto nel Milan".
 
Trap, davvero non è sorpreso? C’è un motivo particolare? 

"Soltanto la Juventus, col suo fascino, l’ambizione della famiglia Agnelli e la sua storia vincente, poteva attirare in Italia un fuoriclasse come Cristiano Ronaldo. Un campione che oltretutto giocava già in una grandissima squadra come il Real Madrid capace di conquistare tre Coppe Campioni consecutive. Cristiano, oltre che la Juve, può aiutare l’immagine del calcio italiano che comunque non è mai scesa a livelli bassi". 
 
Se Ronaldo le chiedesse un consiglio per capire più velocemente il mondo Juventus? 
"Cristiano è un campione integro, ha un gran fisico, è determinato e mi sembra anche molto motivato. Sinceramente non penso abbia bisogno dei consigli di Giovanni Trapattoni... (risata). Cristiano interpreta da sempre il calcio e la professione con lo stile della Juventus". 
 
CR7 è arrivato in Italia a 33 anni, da pallone d’oro e campione d’Europa in carica: eppure gli scettici che lo reputano un po’ vecchio non mancano... 
"Non scherziamo. Vecchio è chi nel tempo perde certe qualità, chi magari non ha più un buon udito. Il Cristiano Ronaldo dell’ultima stagione con il Real Madrid e quello del Mondiale col Portogallo ha mostrato strapotere atletico e poi mi sembra che abbia ancora una bella mira: è uno che tira in porta. E segna tanti gol. Può rivelarsi una pedina fondamentale e una freccia in più nell’arco di Allegri". 
 
Dopo il blitz torinese di lunedì, i tifosi non vedono l’ora di vedere Ronaldo in campo: la prima occasione, a meno di cambi di programma, dovrebbe essere il vernissage del 12 agosto a Villar Perosa... 
"Villar è tradizione. Portare Cristiano lì, nel feudo tanto caro all’Avvocato, permetterà al portoghese di avere ancora più chiaro il significato della Juventus. C’è sempre stato grande entusiasmo, a Villar Perosa, e magari stavolta ce ne sarà pure di più. Immagino code di auto infinite". 
 
I tifosi hanno accolto Ronaldo a Torino intonando un unico coro: “Cristiano portaci la Champions”. La Juventus è davvero favorita in Europa? 
"In partenza non bisogna mai dirlo, anche perché si tratta di una competizione difficile, imprevedibile. E sono in corsa pure squadroni inglesi, tedeschi e spagnoli altrettanto ambiziosi. La Juventus negli ultimi anni è già arrivata due volte in finale e con un Ronaldo in più ha sicuramente maggiore forza e più possibilità di arrivare in fondo e soddisfare la richiesta dei tifosi". 
 
Le epoche sono diverse: ma pallone d’oro per pallone d’oro a qualche tifoso juventino sembra di essere tornato ai tempi di Michel Platini e della Juventus del Trap. Concorda? 
"Diciamo che Ronaldo può essere per Allegri un po’ quello che Platini è stato per me. Parliamo di fuoriclasse assoluti, di palloni d’oro. Michel era davvero fantastico, unico nel suo genere: in campo vedeva giocate che io dalla panchina nemmeno immaginavo". 
 
C’è un segreto per gestire i palloni d’oro? 
"Io con i miei giocatori ho sempre puntato molto sul dialogo, durante i ritiri passavo da una stanza all’altra. Allegri mi sembra molto bravo nella gestione dello spogliatoio e poi in questi anni ha accumulato tanta esperienza". 
 
C’è chi considera Allegri una versione aggiornata di Trapattoni: tecnico vincente, ma spesso criticato per il gioco espresso dalla Juventus... 
"Penso che Max sia il miglior allenatore italiano in questo momento, negli anni si è migliorato e ha vinto tanto. Come dicevo all’Avvocato, quello che conta è fare risultato". 
 
Con l’ultimo scudetto l’allenatore livornese ha raggiunto quota cinque tricolori tra Milan (1) e Juventus (4). Lei che in serie A ha trionfato sette volte inizia a temere un possibile sorpasso? 
"Prima o poi, qualcuno che mi batterà ci sarà... Dovesse essere Max, che è stato un mio giocatore a Cagliari, sarei pure contento anche perché raggiungerebbe il primato da allenatore della Juventus". 
 
Allegri pur di continuare a vincere in bianconero a giugno ha detto “no, grazie” al Real Madrid campione d’Europa... 
"Non mi ha stupito. Semplicemente avrà visto che nella Juventus c’erano le premesse per compiere qualcosa di importante".