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Sulle pagine de La Stampa, arriva la memoria difensiva della sindaca Appendino riguardo ai fatti di Piazza San Carlo: "Il dolore per quanto accaduto quella notte è ancora vivo e lo porto con me. E lo porta con sé non solo ogni persona direttamente coinvolta, con i suoi famigliari, ma un’intera comunità. In quel dolore, tuttavia, Torino è stata capace di unirsi, di stringersi attorno alle persone che erano in quella piazza e di darsi la forza per andare avanti. Essere qui, oggi, per far luce sui fatti, ricercare la verità, definire ogni responsabilità, credo sia il modo migliore per restituire alla nostra comunità quanto a essa dovuto dalle istituzioni. Tempi troppo stretti? Non è vero, vi erano stati numerosi altri eventi di portata paragonabile messi a punto nello stesso range temporale. Per una manifestazione di quel tenore, l’organizzazione è stata demandata a un ente, Turismo Torino, dalla provata affidabilità, che già in passato aveva dato prova di preparazione e capacità e aveva portato a termine con successo incarichi assimilabili a quello di quella sera. Il vetro in piazza? Cosi come spiegato dall’ex Questore, i varchi erano ben presidiati, in controlli c’erano e sono stati esercitati. Se qualche venditore ambulante abusivo è riuscito a infilarsi nella folla è un fatto che non si può escludere a priori".