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I tifosi del Torino non dimenticano gli striscioni esposti in curva Scirea nel derby del febbraio 2014. “Quando volo penso al Toro” e “Solo uno schianto”: questi i riferimenti alla tragedia di Superga che, dopo la puntata di Report sulle infiltrazioni della 'ndrangheta nella curva della Juventus, sono tornati d'attualità. L'inchiesta andata in onda su Rai 3 ha infatti indicato nel security manager Alessandro D'Angelo e nel presidente Andrea Agnelli le persone a conoscenza del fatto che gli striscioni sarebbero stati esposti. Per questo motivo, un gruppo di tifosi granata ha ora scritto una lettera aperta a Urbano Cairo.

LA LETTERA DEI TIFOSI DEL TORINO - Egregio Presidente Urbano Cairo,

la presente per evidenziare che, dal prossimo derby in casa che si disputerà in data 15.12.2018, sarebbe non solo opportuno, bensì doveroso, che il Grande Torino non ospitasse il presidente e l’addetto alla sicurezza della società che ha direttamente contribuito ad infangare la memoria della Squadra della quale l’impianto di corso Sebastopoli porta il nome. In quanto tifosi del Toro, riteniamo che sarebbe un atto dovuto, da parte della dirigenza dell’altra squadra cittadina, astenersi dal presenziare, da ora in poi, ai derby disputati in casa dei granata. Altresì, doverosa ed improcrastinabile è una presa di posizione ufficiale da parte della Società Torino FC sulla questione, che non può certo essere fatta passare sotto silenzio in nome di rapporti di “buon vicinato” che, a questo punto, risulterebbero nei fatti solo unilaterali. La risposta del Torino FC, che si sta facendo attendere oltremodo, dovrà necessariamente essere improntata ad una esortazione, per la dirigenza resasi responsabile del misfatto, a non varcare la soglia del Grande Torino in occasione del derby. Questo anche a costo di contraccambiare la cortesia al ritorno.

Cordiali saluti

I tifosi di sempreforzatoro