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C'è una vetrina magica, e di magie Franco Tongya se ne intende abbastanza. Una su tante: alla Juve, in un settore giovanile sempre pronto a sfornare il prossimo talento, il centrocampista è stato oggetto di gran contese tra le squadre juniores bianconere. Alla fine, Franco quella trafila l'ha fatta tutta, giocando esclusivamente sotto età, facendo costantemente la differenza. 

CRESCITA - Quello che colpisce di Tongya è la voglia. Poi i piedi. Torinese vero, nato da genitori originari del Camerun, è approdato agli onori della giusta cronaca quando nell'Under 17 di Carmine Nunziata, all'Europeo di categoria, ha dominato la mediana nel 3-1 con cui gli azzurrini debuttarono contro la forte Germania. “Voglia di emergere e grande passione. Ha l’umiltà di voler migliorare giorno per giorno con margini notevoli di crescita", lo descriveva così Simone Barone, intervistato da Tuttosport, appena due anni fa. Ecco, quelle sensazioni sono rimaste. Così come le doti e il talento: da centrocampista offensivo, il salto è stato un po' all'indietro, ma solo riguardo alla sua posizione. Ora è una mezzala (pure) di quantità con licenza d'inserirsi con costanza. Micidiale.

AL MONDIALE - Insieme al compagno Riccio, Franco è stato convocato ancora da Nunziata per il Mondiale di categoria. L'Italia è nel girone F, farà il suo esordio lunedì 28 ottobre alle 21 contro le Isole Salomone. Poi arriverà il Messico, quindi il Paraguay. Avversari apparentemente semplici, ma da non sottovalutare. Il ct, che ha già perso il talento di Esposito - trattenuto all'Inter dopo l'infortunio di Sanchez - punta soprattutto su Tongya per rompere le barriere avversarie, per sfruttarne il dinamismo e la bravura in zona gol. Sarà una Coppa del Mondo un po' anarchica, di certo più libera dai soliti oneri tattici. Franco, che della pulizia di gioco fa un'arma potentissima, sarà il primo violino. Sperando che la sinfonia, prima azzurra e poi bianconera, sia quella giusta per la sua crescita.