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«L’estrema destra al potere legittima la violenza verso le persone non bianche, considerate non veri italiani, non veri francesi. La gente deve capire la profondità del razzismo, perché già il fatto di non ostacolarlo vuol dire accettare che ci sia, come quando i miei colleghi giocatori, dopo certi cori allo stadio, mi dicevano :“Lascia stare, non ti arrabbiare”…». Comincia così la lunga intervista all’ex difensore della Juventus e della nazionale francese, Lilian Thuram, intervenuto a La Stampa.
 
POSIZIONE PUBBLICA - «Non è una cosa che succeda così, mi sono confrontato con il razzismo fin da piccolo e ho sempre provato a capire il perché. Da calciatore poi è stato chiaro che era importante dire le cose perché potevo arrivare a più persone. Ho imparato da grandi atleti americani come Muhammad Ali che hanno preso posizione e ho capito che
non potevo stare zitto, dovevo continuare la lotta per l’uguaglianza».
 
COMPAGNI DI SQUADRA – «La maggior parte, bianchi o non bianchi, mi ascoltava ma poi non faceva nulla. Una volta dopo un Parma-Milan con certi cori razzisti gli altri giocatori e i dirigenti mi hanno detto “dai Lilian, lascia stare”. Dire a un nero che subisce razzismo che non è grave vuol dire che per gli altri non è un problema perché non è un loro
problema. Per i bianchi è molto difficile mettersi nella pelle di una persona nera, per questo è difficile lottare contro il razzismo. Il fatto è che quando si parla dei neri alla fine si parla dei bianchi, mentre disprezzare neri, musulmani e altri
mette in risalto il bianco positivo. Il bianco deve sempre fare in modo che il nero non sia niente. Il bianco deve avere la certezza di essere il tutto».
 
IN EUROPA - «L’Europa e il mondo si sono fondati sull’ideologia razzista, da secoli l’Europa si sente al centro del mondo e ancora oggi la sua è una visione eurocentrica, dentro la cultura europea c’è ancora un’idea di supremazia bianca, come avviene per la superiorità degli uomini sulle donne, anche se molti fanno finta che questo sia superato».
 
AZIONI - «Per rimanere al mondo del calcio, nel rifiuto di molti giocatori di mettersi in ginocchio per denunciare la violenza contro le persone nere da parte della polizia negli Usa e in altre parti del mondo. Singoli giocatori lo hanno fatto, ma ci vogliono le squadre, le federazioni, e la maggior parte dei Paesi non ha fatto nulla. Perché?».
 
ESTREMA DESTRA AL GOVERNO - «Preoccupato? Ma lo sa che sono nero? Non mi serve la Destra per essere preoccupato. Conosco la violenza del razzismo e di quella ideologia, so esattamente cosa può fare il suprematista
bianco. Chi subisce certe cose sa benissimo che se chi attraversa il Mediterraneo fosse bianco, tutto sarebbe molto
diverso. I profughi ucraini, per fare un altro esempio, sono visti meglio dei migranti non bianchi. L’estrema destra legittima la violenza sulle persone che tanti considerano meno umane, talvolta senza dirlo».