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Nell'edizione di oggi di Repubblica, un passaggio interessante ripesca alcuni dei concetti di gioco - ma che vanno oltre il rettangolo verde -, di Thiago Motta, attuale allenatore del Bologna.

 

Thiago Motta Juve, la situazione


Come noto, Thiago Motta é il primo nella lista della Juventus nel caso in cui si separassero le strade con Massimiliano Allegri. La situazione é ancora tutta in divenire e la partita più aperta che mai, nonostante Cristiano Giuntoli continui ad insistere sulla volontà di continuare con il tecnico livornese.

 

Thiago Motta e il calcio Sapien Sapiens


Repubblica racconta:

L’approccio di Thiago e del suo “calcio Sapiens Sapiens”, cioè il bel gioco anche senza abuso di fuoriclasse, perché un conto è farlo con Gundogan e De Bruyne, un altro con Fabbian e Ferguson. Ma se non si ha paura del pallone... Per questo la tesi di Thiago lo mette al centro. Tutti i giocatori devono sentirsi capaci di gestirlo, di trattarlo bene: “In Spagna non c’è più qualità tecnica, ma si lavora perché ci sia maggior confidenza col pallone”.

Raccontano che una volta durante il corso per allenatori, il prof Ulivieri che adorava l’allievo Thiago (“è un comunista, ma non lo sa”, disse per esprimere la sua stima) l’aveva sentito domandare, di fronte a una lavagna piena di frecce e movimenti, “Mi scusi mister, ma il pallone, in mezzo a tutti questi schemi, dove sta?”. Ecco, il pallone, “oggetto affettivo” del singolo e “strumento collettivo” come scrive Motta, è il cuore del gioco.