ALLEGRI AUTOCRITICA - «Anche lui ha commesso i suoi errori, ma si è trovato in mano una squadra che non ha costruito lui e anzi ha dovuto rinunciare a qualcosa di importante».
CON RONALDO PIU' PUNTI? - «Quando le cose non vanno, avere un fuoriclasse che nasconde certi problemi - e c’erano anche con lui - e da solo ti risolve certe gare è un’abitudine alla quale è difficile rinunciare»
KEAN - «Kean non è un fuoriclasse: magari lo diventerà. Ma non credo che la Juve pensasse di poter sostituire Ronaldo con lui».
PROGETTO GIOVANI - «Un progetto così va bene se hai una squadra solida: oggi la Juve non lo è. E comunque per ora i giovani, da Kean a Kulusevski, non hanno dimostrato di meritare di andare in campo. Certo: mollare Allegri e poi riprenderlo è stato ammettere un errore».
ERRORI - «Per una situazione del genere le colpe sono di tutti, anche della società e dei giocatori: il gol dell’1-1 del Milan non può essere colpa di Allegri, anche se magari, visto il momento, poteva mettere dentro De Ligt per cercare una squadra più solida».
LOCATELLI - «Locatelli si deve valorizzare da solo: c’è questo centrocampo, è stato comprato per guidare questo. E non per forza da mezzala pura, perché non è problema di ruolo ma di incarichi: mezzala o davanti alla difesa, il suo compito è gestire il reparto».
ARTHUR - «Per il poco che si è visto, mi è sembrato all’altezza della situazione. Ma non è un fuoriclasse: la Juventus non ne ha o ne ha pochi, magari può diventarlo Dybala che però non lo è ancora. Senza quelli è difficile che una grande squadra vinca, c’è riuscito solo Mancini con la Nazionale: ha compensato con il collettivo, cosa che la Juve non lo fa».
LA FRASE SU CHIESA - «Tutti devono dare di più, in questo momento: altrimenti non avrebbero due punti. Di sicuro a Chiesa serve acquistare un po’ di personalità e segnare di più, ma è uno di quelli che può fare male».
DE LIGT - «Questo è un mistero, non so perché non gioca. Ha qualità da Juve ed è molto tosto: servono giocatori così».
GOL REBIC - «Ma ieri sul gol di Rebic c’erano cinque giocatori che potevano contrastarlo. Sembra che dietro non ci sia organizzazione, eppure la forza della Juve era quella, fare gol e difenderlo bene».
RISCHIO - «Tutto può capitare, ma non deve: la Juve è la Juve e se non vince lo scudetto arriva seconda, terza. O proprio male che vada, si qualifica per la Champions».