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Oggi compie 36 anni Roger Federer. Re del tennis, vincitore di 93 titoli in carriera, di cui 19 slam. L'ultimo, storico, alzato meno di un mese fa a Wimbledon sulla cui erba ha scritto in maniera indebebile il proprio nome diventando il tennista ad aver trionfato più volte in quello che è il torneo che più lo rappresenta. Leggenda vuole che oltre dieci anni fa proprio a Wimbledon Re Roger si intrattenne con un grande ex bianconero, Gianluca Vialli. L'ex capitano della Juve approfittò del torneo londinese per recarsi a sud ovest della capitale, patria del tennis mondiale, nel giorno di una partita di secondo turno. Ebbene, Vialli incontrò Federer e i due parlarono di calcio per tanto tempo, così tanto tempo da perderne la percezione. Vialli e Federer disquisirono di pallone direttamente sulla terrazza dei campioni ma ad un certo punto arrivò la moglie di Roger a rompere l'idillio creato da discussioni non concentrate sulla pallina da tennis ma su quella da calcio: "Roger ma che fai?" esclamò Mirka facendo notare al marito, completamente rapito dai retroscena di spogliatoio del vecchio capitano della Juve, che lì a mezz'ora sarebbe dovuto scendere in campo sul centrale di Wimbledon.

AMORE PER IL CALCIO - Ma Vialli non è l'unico ex bianconero che Roger porta nel cuore. Il 'Re', infatti, fino a 11 anni non giocava a tennis, ma a calcio ed una delle squadre che più lo affascinavano era l'Italia di Vicini, terza ai mondiali del 1990. In quella squadra, oltre a Vialli (all'epoca sotto contratto con la Samp), c'erano i bianconeri Baggio (che avrebbe firmato con la Juve poche settimane dopo il mondiale) e Schillaci. Altra storia che testimonia l'amore per il calcio di Federer è un evento che non tutti conoscono ma di cui molti sono stati testimoni. Nel maggio del 2007, dopo la vittoria per 6 a 2 della Roma nella finale di andata di Coppa Italia contro l'Inter, Federer viene accompagnato negli spogliatoi dei giallorossi dove conosce per la prima volta Francesco Totti. I due diventeranno grandi amici ma il primo colloquio tra l'ex capitano giallorosso e Federer è bloccato da un particolare che poi tanto particolare non è: la lingua. Totti parla un po' con Federer strascicando un inglese a dir poco maccheronico poi, con la coda dell'occhio, vede uscire Perrotta dalla doccia e gli dice: "Simo' te sei uno bravo a giocare a tennis vero?". "Si, certo", risponde Perrotta. "Ecco, allora vieni qui che t'ho trovato uno bravo". Quello bravo, oggi, compie 36 anni ma pensa che ancora sia troppo presto per smettere di fare quello che più ama. Totti sa bene che non è semplice. Quest'anno la Serie A senza di lui non sarà più la stessa, così come il tennis senza Federer sarebbe qualcosa di meno entusiasmante dello sport che abbiamo conosciuto e amato negli ultimi 15 anni. A Torino anche Buffon starà pensando al suo futuro, tra obblighi contrattuali e promesse fatte a sé stesso e alla società che però, nella figura di Andrea Agnelli, gli ha dato carta bianca. Noi, in cuor nostro, speriamo che il giorno del ritiro di Gigi, così come quello di Federer non arrivi proprio mai. Intanto continuiamo a fare gli auguri a campioni che a dispetto della carta d'identità sembrano aver fermato il tempo.

@lorebetto