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Oggi può essere un giorno speciale, perché può essere il giorno in cui la Juve festeggerà il sesto scudetto consecutivo, ma, in fondo, il 21 maggio speciale lo è già, a prescindere da come andrà contro il Crotone. Oggi, infatti, è il compleanno di Mario Mandzukic. Il croato compie 31 anni e merita di essere celebrato a prescindere da come andranno le cose da qui a Cardiff. Perché lui per la Juve dà tutto ed è fondamentale. Perché lui non sorride mai, ma quando si ricorda per quali colori combatte (verbo non casuale) sul suo volto si fa strada un sorriso raro e speciale. Parole sue.

Manzukic è uno dei giocatori simbolo di questa stagione. Perché si è sacrificato sull'esterno per permettere a un modulo impensabile di diventare realtà, perché ha accettato di farsi da parte per Higuain, ha scelto di restare nonostante chiunque avrebbe scelto di partire: ha fatto la scelta più giusta, non la più facile. Così si comportano i veri uomini.

Uomini che sputano sangue in campo, che danno tutto anche per recuperare un pallone, che dopo anni a fare gol accettano di lavorare come gregari, sovrapponendo il bene della squadra al proprio. Diventando fondamentali quasi di nascosto. Anche se poi lo stadio ha "scoperto" Mario, e ogni sua scivolata, ogni suo recupero, sono accolti da un boato che nulla ha da invidiare a quello che segue i gol. 

E così Mister No Good, l'uomo che non sorride mai, ha conquistato tutti. Con spirito di sacrificio e una mostruosa dedizione alla causa. Incarnando tante delle caratteristiche che rendono la Juve quella che è. Non avrà un sorriso da star, non avrà la classe che toglie il fiato, ma ha comunque conquistato la Signora. E ora punta a condurla al sogno più grande. 

Auguri, Mario.

@Edosiddi