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Claudio Lotito ha ricevuto una pena più leggera di quanto richiesto dalla Procura Federale per quanto riguarda il caso tamponi della Lazio. Questo un estratto delle motivazioni del tribunale della Figc per i 7 mesi di inibizione, contro i 12 dei medici Rodia e Pulcini: "In caso di accertamento di positività, la gestione della procedura rientri fra gli aspetti medici, quindi in una specifica competenza specialistica di natura medica. Mentre non sembra possa imputarsi al Lotito quanto espressamente contestato in deferimento e, tanto, pur in presenza del suo innegabile interessamento per la vicenda in oggetto, atteso che, ad ogni buon conto, non è in alcun modo dimostrato, né contestato, che nella sua funzione di presidente, il Lotito abbia impedito l’attivazione delle procedure. Il Tribunale ritiene palese la responsabilità della componente medica e stigmatizza definendolo paradossale il caso del calciatore Ciro Immobile che dopo essere risultato positivo al controllo del 26 ottobre, proprio in virtù delle gravissime violazioni perpetrate ha potuto disputare la gara, entrando in stretto contatto coi componenti della propria squadra e della squadra avversaria in virtù di due tamponi negativi effettuati senza alcuna legittimazione, per poi risultare nuovamente positivo prima dell’incontro di Champions con lo Zenit".