commenta
Stefano Tacconi, ex portiere della Juventus, ha parlato a Rai Radio2: "Il calcio giocato non mi manca per niente, ma è stato bellissimo ricevere applausi dai tifosi di tutte le curve italiane ed estere".

BUFFON, RITIRATI - "La papera che ha fatto in Champions fa capire che forse è arrivata anche per lui l'ora di smettere. A 42 non puoi pretendere più di tanto da te stesso". Senza più Buffon, il miglior portiere della Serie A rimane sempre uno che veste bianconero: "Il portiere più forte della Serie A è Szczesny, anche se Donnarumma finalmente ha trovato un preparatore di portieri che lo sta allenando. La scuola italiana ormai non esiste più".

ITALIA 90 - "Se avessi giocato io avremmo vinto il mondiale. Erano gli anni della rivalità con Zenga. Io e Walter abbiamo avuto una esaltazione in quel periodo che ha creato l'era del portiere italiano. La rivalità? Meno male che esiste".

CAMPIONI - "Per me è stato un orgoglio giocare con tantissimi campioni. Al confronto il calcio di oggi è diverso, imparagonabile a quello che ho vissuto io. Baggio non è stato il più forte con cui ho giocato, anzi. Ho giocato con Maradona, Zico, Passerella, Careca". E tra gli allenatori? "Trapattoni era un rompipalle, ma creava lo spogliatoio. Non era facile sistemare tutti quei giocatori che stavano alla Juventus. Zoff, poi, per me è un secondo papà".

SESSO E CALCIO - "Cassano ha dichiarato di aver avuto più di mille donne, ma il nostro era un calcio diverso. Abbiamo distrutto un'era calcistica della Nazionale perché dopo Sacchi è cambiato tutto, sono nati i centri sportivi, invece fino a quando andavamo negli alberghi eravamo sempre pieni di donne. E il sesso prima delle partite non influiva sulle prestazioni in campo, perché vincevamo sempre. Fino al '90 avevamo l'opportunità di divertirci anche, l'era dei centri sportivi ha distrutto tutto".

L'OFFERTA - "C'è stato un periodo quando Moggi era al Napoli in cui mi chiamava continuamente. Mi aveva offerto più di un miliardo di lire d'ingaggio, ma io rifiutai e restai alla Juventus prendendo la metà. I calciatori oggi invece pensano solo ai soldi. La parata più bella? A Tokyo, nella finale di Coppa Intercontinentale".