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Nella storia della Juventus sono 50 i giocatori ai quali è stata assegnata la stella. Un premio scelto dai tifosi ai calciatori più rappresentativi del club, in base a presenze, gol, palmarès e militanza in bianconero: "E un grande orgoglio averla". Parola di Alessio Tacchinardi, che nella nostra intervista racconta il suo punto di vista sullo scontro tra Juve e Inter e in particolare quello tra Antonio Conte e Andrea Agnelli, due persone che l'ex centrocampista bianconero conosce molto bene.

Cosa ne pensa di chi critica Pirlo perché la Juve ha avuto un atteggiamento troppo difensivo contro l'Inter?
"Credo devono farla finita! E' troppo facile criticare sempre, bisogna fare i complimenti a un ragazzo che ha appena iniziato ad allenare e prova giustamente a portare a casa il risultato. Qui però nessuno è mai contento di nulla. Bisogna smetterla di dare giudizi su Pirlo, è un allenatore furbo e bravo, andrà avanti. A chi lo critica per i cinque difensori messi negli ultimi minuti, io dico che ne avrei messi dieci! Pirlo ha già vinto una Supercoppa in più rispetto a tanti altri allenatori super blasonati che non hanno nulla in bacheca".

Che idea si è fatto dello scontro tra Agnelli e Conte?
"Credo che dietro ci siano cose di anni passati. La ruggine sarà poi aumentata in una competizione da dentro o fuori. Conoscendo Antonio, è normale che non gli avrà fatto piacere perdere l'andata ed essere eliminato proprio dalla Juve. Il nervosismo da entrambe le parti è normale, lo è un po' meno quel gesto di Conte. E' stato accentuato dall'adrenalina della competizione, ma è una cosa che non va fatta. Non voglio entrare in un giudizio specifico, perché sono due persone che conosco molto bene e stimo. Loro sanno cosa hanno fatto e si prenderanno la responsabilità, io posso dire che è un peccato finire in questo modo il rapporto con una società dove Conte è stato un grande giocatore e allenatore".

Secondo lei riusciranno mai a riappacificarsi?
"Non lo so, difficile dirlo senza sapere cosa sia successo veramente. Io credo che essendo due persone intelligenti possano ricomporre la cosa. Li conosco tutti e due da amico e posso dirvi che sono due persone eccezionali, poi è chiaro che sul lavoro è diverso. Quella che abbiamo visto è stata una scena pesante, la reazione credo sia stata l'ultima goccia che ha fatto traboccare un baso già traballante da tempo".

Secondo lei è definitivamente scemato l'amore di Conte per la Juventus?
"Io giudico quello che vedo in campo, e credo che Antonio stia facendo il suo lavoro in un'altra società, l'Inter, e la Juventus indipendentemente da Conte ha preso un allenatore che sta facendo bene e l'ha eliminato dalla Coppa Italia. Adesso non esistono più bandiere come ai miei tempi, è cambiato tutto. Ed è un peccato succedano queste cose".

Sarebbe giusto togliergli la stella?
"Antonio ha lasciato tutto per quella maglia e quella società, ma capisco anche la reazione dei tifosi che vogliono levargli la stella. Come si fa a non capire chi ha amato il suo capitano e allenatore e ritrovarselo sulla panchina dei rivali numero uno e vederlo fare quello che è successo l'altra sera?! E' una situazione delicata, perché dall'altra parte Conte ha scritto una pagina fondamentale nella storia della Juve, sia da giocatore che, soprattutto, da allenatore. La patata bollente è tra le mani di Andrea Agnelli. Se io fossi in lui la reazione istintiva forse sarebbe quella di togliergliela, ma bisogna ragionarci su bene".