commenta
Alessio Tacchinardi è uno che di Juventus-Inter se ne intende. Non ne ha mai giocati a porte chiuse però, domani sarà una situazione surreale secondo l'ex centrocampista: "A malincuore sarà diversa rispetto a quella che sarebbe stata con il pubblico - ha detto Tacchinardi a Ilbianconero.com - Sarebbe potuta essere una gara fantastica, ma sarà una gara particolare nella quale a risentirne sarà l'agonismo e la pressione, che chiaramente con uno stadio pieno sarebbe stata maggiore. Ma giustamente la prevenzione deve essere la priorità. In campo mi aspetto una partita difficile per tutte e due le squadre".

Come è stata gestita l'emergenza Coronavirus nel mondo del calcio?
"Secondo me male dalla Lega, che doveva decidere subito il da farsi senza dare tante interpretazioni sbagliate, ma può darsi che sia stata ingannata dall'evolversi veloce delle cose. Lo sbaglio è stato quello di non usare lo stesso metro per tutti, dando adito a molte cose senza senso, come presunti favoritismi o situazioni del genere. E' stato giusto, invece, farle slittare tutte: Juve-Inter non si poteva giocare a maggio".

Si era parlato anche di un'ipotesi di farla giocare in chiaro. Secondo lei sarebbe stato giusto?
"Io ero favorevole a renderla accessibile a tutti in tv. Già ci privano di uno spettacolo pazzesco allo stadio, almeno sarebbe stato giusto dare a tutti la possibilità di vederla in chiaro".

Come finisce domani sera?
"Dico 2-1 per la Juve. I bianconeri vanno avanti con Ronaldo, pareggio di Lautaro e gol decisivo di Higuain. Vedendo le ultime partite della squadra di Sarri mi auguro che Gonzalo possa partire titolare, nel tridente insieme a Dybala e Ronaldo. In questa Juve stanno mancando giocatori d'area, i centrocampisti si inseriscono poco e per questo la presenza di un attaccante come Higuain potrebbe aiutare per la manovra di gioco".

Chi sarà il giocatore decisivo?
"Spero Ronaldo, me lo auguro anche per la situazione che ha avuto con la madre. Soprattutto perché a Lione non mi è piaciuto l'atteggiamento che ha avuto la squadra per 60'. Non si è visto quel dna da squadra che combatte e lotta su ogni pallone. Ronaldo e Chiellini oggi sono i giocatori che riescono a incarnare quello spirito".

A lei è mai capitata una situazione simile e così surreale?
"Una volta ho giocato un Juventus-Bayer Leverkusen di Champions League con pochissime persone, saranno state circa 3000. La partita era stata spostata al pomeriggio perché c'era troppa nebbia. Ma sembrava un'amichevole...".

Conosce bene Conte, che sensazione avrà nel tornare allo Stadium?
"Non saranno sicuramente le stesse emozioni he avrebbe provato con il pubblico presente, penso che Antonio sia contento di non incontrare i tifosi avversari perché per lui sarà una gara meno pesante. Non so che tipo di accoglienza avrebbe ricevuto, ma sono d'accordo con Agnelli quando dice che ha fatto parte di una pagina importante della Juve. E' dura accettare il fatto che sia andato all'Inter, ma Antonio ha fatto la storia.

Qual è il suo più bel ricordo legato a Juve-Inter?
"Sono due. Uno non può che essere il 5 maggio, l'altro un gol di sinistro a Frey per il 2-0. Avendo tanti amici interisti è stato particolarmente soddisfacente... Ma al di là di tutto, è bella la rivalità che c'è tra queste due squadre. Per un giocatore della Juve è la partita più importante, non a caso è definito il derby d'Italia".