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Wojchiech Szczesny, secondo portiere della Juventus arrivato in estate dall'Arsenal, ha parlato sulle pagine del quotidiano britannico The Indipendent:

L'ARRIVO ALLA JUVE - "Sono sempre stato onesto. Quando sono andato alla Roma, il mio unico scopo era quello di tornare all’Arsenal e giocare per loro. Quando ho capito che non sarebbe successo, ho avuto l’opportunità di andare alla Juventus… è stato difficile accettare che il mio tempo all’Arsenal fosse finito. Era la squadra che tifavo da bambino e il mio sogno, ma la vita va avanti, è stata la scelta giusta per me e per i due club".

DIFFERENZE CON L'INGHILTERRA - "In Italia gli allenatori si focalizzano molto di più sulla tattica, così è la Serie A. Sia con Spalletti a Roma che con Allegri qui, la preparazione della gara è diversa rispetto a quello che facevo in Inghilterra. Ci si lavora per un’intera settimana, focalizzandosi al 100% su quella partita in particolare. All’Arsenal ci si preparava soltanto fisicamente, qui invece si analizza l’avversario in video sia prima che dopo la gara, per capire cosa è andato e cosa no. Mi sono trovato bene con i grandi allenatori con cui ho lavorato sia all’Arsenal, a Roma che qui alla Juve, ma in Italia la scuola dei portieri è molto diversa, è molto tecnica e fa molta più attenzione ai dettagli. Per me ha fatto la differenza, negli ultimi due anni e mezzo in Italia sono migliorato tantissimo grazie ai preparatori che ho avuto".

AMICI NEL CALCIO - "Oltre a Wilshere, a Roma c’era Bogdan Lobont. Ha molta esperienza, abbiamo trascorso insieme tanto tempo, non solo a parlare di calcio ma di tutto. Succede la stessa cosa qui, dove posso imparare da Buffon ma anche da Pinsoglio".

IL RAPPORTO CON GIGI - "Non avrei mai immaginato di giocare contro di lui, avevo 15 anni quando l’ho visto conquistare la Coppa del Mondo. È incredibile essere un suo compagno di squadra ora. È come giocare con Francesco Totti, sono calciatori di un’altra generazione che ho ammirato mentre crescevo, ora mi posso allenare con loro tutti i giorni".

L'AVVENTURA IN BIANCONERO - "Ho acquisito esperienza del campionato italiano, ora so parlare la lingua e per me è fondamentale per il ruolo che faccio. I due anni a Roma mi hanno preparato bene a quest’avventura, arrivare qui direttamente dall’Arsenal sarebbe stato più difficile. Ora non ho intenzione di spostarmi per i prossimi anni. Venire qui è stata la scelta giusta, questi mesi lo hanno dimostrato".