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Wojciech Szczesny si prepara ad affrontare il doppio impegno con la Polonia, ma prima un focus sulla Juve, da Buffon a De Ligt e Ronaldo. Ecco le sua parole a Tuttosport:
 
BUFFON - «Ammetto che avere Gigi Buffon come secondo è veramente strano: qualche anno fa mi sarebbe sembrata una follia pensare ad una cosa del genere. Ma posso dire che questa è una esperienza che mi dà tanta gioia perché Gigi è innanzitutto un amico, poi è un compagno di squadra. Insomma, abbiamo un grande rapporto. Quindi vivo questa esperienza con grande piacere e carica». 
 
SUPER PRESTAZIONI - «Mi sento bene, diciamo che mi sento bene». 
 
SARRI E CAMBIAMENTI - «E’ cambiato tanto il mio ruolo, sì: perché devo giocare più alto, visto che più alta è la linea difensiva che sta davanti a me. Cerchiamo sempre di pressare e di tenere la squadra su, dunque io mi adeguo e sono maggiormente partecipe. Poi, lo vedete, a volte si soffre di più e altre di meno. Ma la Juve è praticamente sempre vincente e riesce a trovare qualche magia anche quando è alle prese con partite più ruvide come quella contro il Milan». 
 
ROSA E QUALITA' - «La qualità non manca di sicuro: se hai giocatori di questo genere in panchina, significa davvero che puoi far svoltare la partita in ogni momento. Ma dietro tutto questo c’è tanto lavoro, c’è tanto sacrificio in allenamento: quello che ti permette, nei minuti finali della partita, di avere qualche energia in più dell’avversario e trovare la giusta lucidità. Dunque: qualità, ok, ma anche sacrificio in allenamento che dà poi i suoi frutti al momento giusto». 
 
RONALDO - «Sanno tutti che ultimamente non era al 100 per cento fisicamente per un problema di ginocchio. E quando un campione come lui non è al top fisicamente non gioca ai livelli standard, dunque è normale che possa arrabbiarsi per una sostituzione. Siamo sicuri che dopo la sosta tornerà in migliore condizione fisica e farà ancora la differenza. Sappiamo tutti la qualità di Ronaldo». 
 
DE LIGT - «Eh... Rubarmi il posto no, ma abbiamo scherzato un po’ su quel che è successo. Però la battuta che gli faccio non ve la dico!».