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L'ultima volta è stata pesante da digerire. L'ultima volta è stata sanguinosa, cocente, assurda tristezza che ha cavalcato fino all'ultimo le onde di continuo entusiasmo generato dall'ebbrezza di un risultato insperato. L'ultima volta è stato un quarto di finale, è stato il Santiago Bernabeu ed è stato Wojciech Szczesny a dare le spalle al campo, mentre raccoglieva sul fondo della porta il rigore e la qualificazione appena portata a casa dal signor Cristiano Ronaldo. Stavolta si ritorna in Spagna, nella capitale. Stadio diverso ma la stessa ambizione: stupire. 

QUANTO CAMBIA - Da quella gara così, un po' fredda e totalmente caotica, son passati mesi e son passati giocatori. Buffon, squalificato per eccesso di foga, è ripartito da Parigi dopo una storia maggiorenne con la Juventus. E Tek si è preso la scena e tutte le responsabilità che comporta un cambio d'epoca del genere, diventando primo portiere e primo attore di una squadra che certi errori non ha più intenzione di commetterli. Lo scenario cambierà drasticamente, mercoledì: il bianco avversario si accompagnerà al rosso, ma davanti la qualità offensiva dell'Atletico genera lo stesso grado di attenzione. Ah, poi c'è Oblak. Sfida nella sfida, tra due estremi difensori che stanno vivendo il miglior periodo della propria carriera. Nei 180' ci saranno poche palle gol, considerate le squadre. Tocca diventare eroi con un sol colpo.