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I giudici del Lussemburgo si sono espressi: non c’è fretta sulla Superlega. Come scrive la Gazzetta, "il ricorso pregiudiziale del tribunale di Madrid — per far dichiarare illegittima la posizione dell’Uefa e autorizzare implicitamente la Superlega — resta sempre in attesa di una risposta della Corte di Giustizia Ue, ma intanto la stessa Corte ha detto no alla “domanda di procedura accelerata” che puntava a ottenere una risposta molto veloce, entro otto-dieci mesi". I sicuro i tempi si allungano.

IL GIUDIZIO - Il giudice Manuel Ruiz de Lara del Tribunale Commerciale di Madrid, al fianco di Perez nella lotta per la Superlega, ha più volte affermato che la posizione Uefa rappresenta un monopolio dominante sul mercato, contrario alla libera concorrenza europea. Aggiungendo che l’Uefa “non può opporsi a una Superlega e sanzionare i club”, il tutto per ora in ordinanze senza contraddittorio, non sentenze, la cui applicabilità in Svizzera, Inghilterra e altri paesi europei è tutta da valutare. Per questo motivo - si legge - il giudice si è rivolto alla Corte Ue del Lussemburgo in via pregiudiziale: per chiedere se la Corte giudica fondate le sue richieste. E sue questa risposta si gioca il futuro dello sport europeo. 

LA RISPOSTA - "Se i giudici Ue dichiarano non ammissibile il ricorso, oppure rispondono negativamente in un eventuale giudizio, per la Superlega è finita. Se invece la risposta fosse positiva, in teoria i club sarebbero liberi di organizzarsi il loro torneo, anche se l’opposizione dei governi e dei tifosi renderebbe loro la vita molto difficile. E gli effetti della sentenza si estenderebbero a tutti gli sport, spingendo verso il modello americano della Nba", scrive la Rosea.

LA DATA - A dare notizia del divieto della Corte per la procedura accelerata è stato il sito belga Politico, molto vicino alle questioni Ue, indicando però il 18 ottobre come scadenza per le eventuali osservazioni dei governi. Con i tempi indicati dalla Corte, però, è molto difficile che un’eventuale decisione arrivi prima dell’estate 2023. Le parti aspettano in attesa di decisioni ufficiali, pronte ai vari ricorsi. Il calcio ad aprile si è spaccato, una riforma appare necessaria e ora tutti si interrogano sul futuro.