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Un Pistolero in sospeso. In attesa di sapere il proprio futuro, di sbloccare qualche pista. L'esame di italiano è alle spalle, le pratiche per l'ottenimento della cittadinanza avviate e in attesa che si completino lui aspetta. Avrà un certificato di cittadinanza italiana e un passaporto molto presto, ma questo non basterà per vederlo alla Juventus. Sì, perché i bianconeri stanno chiudendo l'affare Edin Dzeko e a lui spettano nuove valutazioni. Cosa fare a un anno dalla scadenza del contratto? Andare via, con le destinazioni ad oggi disponibili (Atletico Madrid) o restare almeno fino a gennaio a Barcellona e vedere che piega può prendere il flirt con la Juve? Difficile certamente che Luis Suarez usi subito il passaporto, a meno di cambiamenti in extremis.

BRAMA - Suarez bramava per ottenere la cittadinanza, lo stuzzicava la Juve e la brama ancora, visto che non è arrivata mai una telefonata per dirsi addio. Come riporta la Gazzetta, in cuor suo spera che l’affare possa tornare caldo, come era appena qualche giorno fa, prima che la Signora decidesse di frenare per i tempi della burocrazia. L’Atletico si è rifatto sotto, ma lo prenderebbe solo a zero. E la Juventus rimane, comunque, la primissima opzione del Pistolero: ragioni di prestigio, ambizioni e adesso anche di patria. 

LA PROPOSTA - "Non è un caso che sia stato lo stesso uruguaiano a prendere il telefono e a chiamare Pavel Nedved, conosciuto in alcuni incontri internazionali, per proporsi come nuovo centravanti della Signora", scrive la rosea. Da lì è partito il corteggiamento reciproco e la corsa contro il tempo, per ora senza successo. Lui, intanto, aspetta sorprese dell'ultimo minuto, se per qualche motivo proseguisse lo stallo alla messicana Milik-Napoli, e alla fine la Roma decidesse di tenersi stretta Dzeko, per esempio... Al momento, chiosa Gazzetta, in assenza di certezze bianconere, Suarez non ha motivo di accelerare l’uscita dal Barcellona.