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Sono storie. Non sempre con il lieto fine. Sono quelle del calciomercato, ricche di colpi di scena, a volte lineari, altre ancora sotto la luce dei riflettori o passate sotto traccia fino al momento dell'annuncio. Alla Juve, da sempre e per sempre, il calciomercato è attivo 365 giorni l'anno, 366 quando l'anno è bisestile. Come questo 2020. E come è stato anche il 2016, quello della rivoluzione in casa Juve: tra Paul Pogba e Gonzalo Higuain, la svolta verso un ruolo di nuovo da protagonista a livello mondiale è arrivata proprio in quelle fasi. Con la storia del passaggio del Pipita che ha segnato un'epoca e l'inizio definitivo dell'era della Juve contro tutti almeno in Italia, o di tutti contro la Juve. E delle clausole rescissorie. La prima storia che raccontiamo è proprio quella di Higuain dal Napoli alla Juve.

COLPA DI AUSILIO - L'anno, il 2016. La Juve dopo la cocente eliminazione in Champions agli ottavi sul campo del Bayern Monaco, si appresa a cambiare marcia. Trattenere ancora Paul Pogba non sarà possibile. Il Real Madrid ha anche fatto capire che nonostante i tentativi bianconeri, Alvaro Morata tornerà alla base, per quanto il suo rapporto con Max Allegri appaia ormai ai minimi termini. Serve una svolta: se a centrocampo si lavora sotto traccia per acquistare Miralem Pjanic al prezzo di saldo via clausola rescissoria, è in attacco che serve un top player assoluto. I profili su cui si lavora, tra la preferenza dirigenziale e le richieste di Allegri, sono sostanzialmente due: Mauro Icardi e Gonzalo Higuain. Ed è su Maurito che la Juve concentra inizialmente i propri sforzi, i rapporti con il Napoli sono troppo tesi e non consentono margini di trattativa. La volontà del giocatore c'è, i contatti con il suo entourage e Wanda Nara sono fluidi con delle basi impostate già a inizio 2016, l'Inter non chiude la porta in una fase tanto delicata a livello economico per le proprie casse: i risultati non arrivano, il ffp è una mannaia. Al netto di tutto, sembra questo il colpo in canna della Juve, clamoroso. Poi, all'improvviso, l'Inter fugge in ritirata, non se ne fa più niente, Piero Ausilio smette addirittura di rispondere al telefono a Paratici e Beppe Marotta. A giugno inoltrato serve un repentino cambio di programma.

ECCO IL PIPA - Il piano B, ma solo per la portata economica, è in realtà un altro piano A, ancor più clamoroso: Higuain. Simbolo del Napoli di Maurizio Sarri, protagonista del record di gol in campionato, ma sul piede di guerra con Aurelio De Laurentiis: non rinnova, tira aria di fuga. Si ragiona sull'estero però, in Italia ci sarebbe solo la Juve, ma per chiunque sembra “impossibile”. E De Laurentiis non tratta. Pure quando la dirigenza bianconera esce allo scoperto, mentre Higuain a distanza rassicura i tifosi azzurri, il Napoli alza il muro: o clausola rescissoria o niente. La clausola, da 94 milioni, appare irraggiungibile. “Avete sentito De Laurentiis? Non è possibile”, schiva le domande Marotta dopo un incontro in Lega. Ma la famiglia Agnelli ha dato l'ok ad andare fino in fondo, la cessione di Pogba da record può consentire un acquisto record, rasserenando l'ambiente: via un top, dentro un top. Anzi, prima dentro un top e poi via un altro top, con Pogba che andrà allo United solo ad agosto inoltrato. E la Juve fa quello che deve fare, senza passare dal via: il contratto di Higuain col Napoli fornisce una sponda preziosa, la possibilità di diluire la quota di 90 milioni (e non 94) in due rate, il giocatore verrà trattato come un traditore ma firmerà un contratto di cinque anni a 7,5 milioni netti a stagione più bonus. Prima parte di visite mediche in segreto a Barcellona il 23 luglio, qualche bugia lanciata a Dimaro, arrivo a Torino con le altre visite al J Medical il 26 luglio e la firma sul contratto, ultimo giocatore ad affacciarsi dal balcone della sede di corso Galileo Ferraris con la maglia bianconera. Il resto è storia.

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