INTOPPO - "Sto facendo i primi cambi di direzione, penso che all’inizio di settembre sarò pronto", aveva raccontato Chiesa a inizio giugno, ma da lì in poi qualche intoppo c'è stato. Dopo l'intervento al ginocchio, Chiellini rientrò in 168 giorni, Demiral dopo 182, Zaniolo toccò quota 266 dopo la seconda operazione. La Juventus stimava il rientro in 7 mesi, quindi settembre, ma l'attesa è maggiore: come spiega la Rosea, "intorno alla metà di agosto, nel momento in cui Chiesa ha iniziato a spingere di più perché si sentiva vicino al rientro, il ginocchio si è gonfiato e lui è stato costretto a fermarsi. Non è stato facile per il giocatore digerire questo intoppo, soprattutto nel momento in cui vedeva la meta sempre più vicina. Però con pazienza e spirito di sacrificio ha atteso che l’infiammazione passasse per poi rimettersi a lavorare".
COME STA ORA - Al momento la situazione è stabile, il dolore è passato e prosegue il lavoro sul campo ma personalizzato. Costantemente monitorato, con grande cautela, con i carichi che verranno aumentati con gradualità e quando per la fine di settembre Chiesa avrà buone risposte potrà tornare ad allenarsi in parte con il gruppo. Poi ancora un mesetto per raggiungere una condizione fisica accettabile, così Allegri lo avrà a disposizione a inizio novembre. Averlo dopo la sosta di settembre, in un mese e mezzo denso di impegni tra campionato e Champions sarebbe stato meglio, ma dopo uno stop così lungo e un intervento così importante ci vuole tempo. E il 2023 sembra essere la soluzione. La sosta invernale lo porterà a lavorare con estrema calma per essere al top per l’inizio del nuovo anno. Insieme a... Paul Pogba. Per una Juve tutta nuova.