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Sarà la paura che la Lazio vinca lo scudetto oppure, dato che le trattative ad oltranza per trovare un nuovo “padrone” non fanno pensare al meglio, ma l’aria che si respira a Roma è quella d’ una “partecipata rassegnazione”.
Partecipata perché i lupi non si abbandonano mai, rassegnazione perché chiunque verrà, molto probabilmente si troverà di fronte problemi di bilancio e, allora, giocoforza toccherà vendere. Tornare un po’ indietro, insomma: ricalibrare, per ripartire. In fondo il nuovo allenatore non è male, anzi, però il monte ingaggi dei giallorossi è secondo solo a quello della Juventus, ma i risultati non paiono certo comparabili. Si lotta e si spera per un quarto posto che aprirebbe le porte della Champions e riproporrebbe la “magggica” sulla ribalta internazionale, togliendola da quel cono d’ombra in cui è finita.

L'EX ANTI JUVE - Non era molto tempo fa che la Roma era la principale antagonista della Juventus, quella che poteva attizzare le polemiche arbitrali, eppure il violino di Garcia pare molto lontano. A poco, a poco è finita nelle retrovie o meglio in quel limbo intervallato da ottime prestazioni e cali improvvisi, vittorie in Champions e cadute con la Spal o il Sassuolo, senza offesa per quest’ultime. Però i talenti e le scoperte ci sono, le sorprese anche.

TALENTI - Smalling non ha fatto rimpiangere Manolas, anzi. Zaniolo e Pellegrini sono due gioielli, però forse uno dei due andrà sacrificato. Magari uno finirà all’odiata Juve, con scambi e soldi, necessari come il pane. Dire vassalla sarebbe ingiusto, ma certo, il ruolo di anti Juve oggi non è colorato in giallorosso.