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Si ripartirà, forse. Che sia il 13 o il 20 giugno, è questa la sensazione che è emersa nelle ultime ore, ma il verdetto finale lo sapremo solo il 28 maggio, quando il ministro dello Sport Spadafora si incontrerà con i presidenti di Lega e Figc. Nel frattempo, la ripresa della Bundesliga ci sta permettendo di metabolizzare un assunto, più reale che mai: per alcuni mesi, dovremo abituarci ad un calcio senza tifo.

Le urla, chiare e nitide, il rimbombo del pallone ad ogni tocco, passaggio, lancio o tiro che sia, hanno rubato la scena a cori, applausi e fischi dei tifosi. Dovremo fare a meno di una parte essenziale di questo sport, sacra per certi versi, e anche i giocatori lo faranno. Un bene o un male per loro? Su un piano prettamente psicologico, dipende da calciatore a calciatore, da persona a persona. Talvolta osanna e trascina a miracoli sportivi, in altre occasioni affossa e condanna. Ecco cosa fa il tifo, da protagonista o da antagonista. E uno Stadium vuoto, come impatterà sui giocatori della Juventus?