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Nelle montagne russe della fascia sinistra bianconera, arrivano soltanto conferme. C’è chi scende: si chiama Alex Sandro. C’è chi sale: si chiama Leonardo Spinazzola. Impensabile fino a pochi mesi fa, quando l’italiano era reduce dall’infortunio al crociato e il brasiliano titolare indiscutibile, con sprazzi di crescita importanti dopo una stagione in tono minore. Ma le convinzioni sono state spazzate vie da questo 2019, che ha visto l’ex Porto protagonista di un crollo di rendimento sempre più evidente e l’ex Atalanta di un rilancio impossibile da ignorare.

SCENDE - Alex Sandro sembra un rebus praticamente impossibile da risolvere. Anche contro l’Empoli, il numero 12 è apparso nella sua versione ormai consona, quella insufficiente. Il top player visto nelle prime due stagioni alla Juve ha lasciato spazio ad un giocatore abulico: dopo il rinnovo contrattuale fino al 2023 si avvicina così un’altra estate all’insegna delle riflessioni, con le big d’Europa sempre alla finestra (dalla Premier League al Real Madrid, passando dal solito PSG) e la Juve all’ascolto.

SALE - Poteva lasciare la Juve anche Leonardo Spinazzola, pochi mesi dopo il rientro alla base. Ma l’esterno di Foligno non ha mai dubitato delle proprie possibilità di ritagliarsi un posto importante negli schemi di Allegri: lo ha fatto con pazienza, ha riconquistato la maglia della Nazionale e adesso potrebbe approfittare del calo di Alex Sandro per il definitivo sorpasso. Basti guardare il suo ingresso in campo nella ripresa di Juve-Empoli, proprio al posto del brasiliano: c’è voglia e c’è qualità, elementi che in questo momento lo rendono qualcosa di più di una semplice alternativa. Tra chi sale e chi scende, tra Spinazzola e Alex Sandro, cambia la geografia della fascia sinistra bianconera.