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La Juventus può tirare un sospiro di sollievo. Miralem Pjanic è tornato ad allenarsi con la Bosnia, dopo il problema muscolare che lo ha escluso negli ultimi dieci minuti dell'impegno di Nations League tra la sua Bosnia e l'Irlanda del Nord. Contro il Sassuolo, però, potrebbe arrivare uno stop a scopo precauzionale, in vista della trasferta di Valencia in Champions League. E si riapre una della grandi questioni ancora aperte in casa bianconera: chi sostituisce Pjanic?

PJANIC C'E' - Massimiliano Allegri non dovrà fare a meno, dunque, del proprio faro di centrocampo, che appare l'unico vero insostituibile tra i titolari bianconeri. In una stagione lunga e logorante come quella che attende la Vecchia Signora, però, è impensabile che Pjanic non debba, prima o poi, prendere fiato in panchina. Soprattutto visto e considerato che il bosniaco, come dimostrato qualche giorno fa, ha la tendenza a ricadere in fastidiosi problemi muscolari, che possono frammentare il suo utilizzo a lungo andare. Che sia o meno contro il Sassuolo, tocca al tecnico livornese pensare a valide alternative in rosa per rendere meno pesante l'assenza più delicata da sostituire al momento nel suo schieramento.

EMRE CAN - Finora, nelle prime tre giornate di campionato contro Chievo Verona, Lazio e Parma, Pjanic è stato impiegato per 232 minuti sui 270 totali. Per prendere il suo posto nei restanti 38 minuti, Allegri è intervenuto con Emre Can, grande arrivo a parametro zero in estate dal Liverpool. Pjanic e il tedesco, però, hanno caratteristiche profondamente diverse. Il bosniaco è cervello e architetto, da regista basso, nel centrocampo bianconero, mentre Can è un centrale molto più simile a un mediano, considerando la sua imponente fisicità.

PARADOSSO BENTANCUR - Il paradosso in casa bianconera è l'utilizzo con il contagocce di Rodrigo Bentancur, designato come erede di Pjanic fin dalla scorsa stagione, titolarissimo nell'Uruguay arrivato fino ai quarti dello scorso Mondiale di Russia, eppure presente soltanto per 5 minuti finora in campo. A 21 anni appena compiuti, però, è comprensibile che Allegri non voglia bruciare la sua crescita con un utilizzo affrettato. Resta comunque lui la prima scelta tatticamente più azzeccata per prendere il posto di Pjanic, l'insostituibile.

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