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Sorrisi, lunghi abbracci e il tributo dello Stadium. È tutto per Sara Gama nella serata delle emozioni
Poi l'ingresso in campo per la partita, anche qui guida la fila, un'ultima volta. Lo scambio dei gagliardetti con Csizar e un lungo abbraccio tra le due. Via alla partita e anche qui Sara non si risparmia, indica la via alle compagne. Fino al minuto 3 quando è l'intero Stadium ad alzarsi in piedi, insieme alla lavagnetta sollevata da Raffaella Masciadri team manager bianconera. Cambio, esce la numero 3 Sara Gama ed entra la numero 8 Martina Rosucci. Tutti in piedi, qualche lacrima scende dai volti dei tifosi, dagli spalti si solleva uno striscione bianco con una scritta nera: "Grazie capitana". Peyraud Magnin incita il pubblico, le giocatrici preparano una passerella, Sara Gama esce. Lascia il campo tra gli abbracci, di tutte le compagne, quelle con cui ha condiviso una vita e quelle che conosce da meno ma soprattutto quelle che sono state avversarie di cento battaglie. Un lungo abbraccio con Rosucci, il tempo in questi istanti sembra essersi fermato.
La curva inizia subito a chiamarla: "Ti vogliamo sotto la curva". Sara abbraccia tutte la panchina, lo staff di Canzi e qualche nerazzurra in tribuna (Cambiaghi e Karchouni). Qui inizia il suo giro di campo, che dura per l'intero primo tempo. Si prende il tempo che merita, gli abbracci dai tifosi che merita, firma qualche autografo. Un'era si è chiusa.
Al triplice fischio gli abbracci sono ancora tutti per la capitana. Rosucci emozionata le legge una lettera, piena d'amore ma da cui colpisce una frase: "Alla parola capitano ci verrà in mente sempre un solo nome: Sara Gama". Le compagne tutte con una maglia celebrativa con scritto "Legend" e tra le mani uno striscione che recita: "Grazie capitano. Sei stata la guida di una svolta epocale per NOI e per il calcio femminile italiano".
In una giornata di festa si chiude un'era. Grazie Sara.
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