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Gigi Simoni, quello del "si vergogni" all'arbitro dopo il contrasto Ronaldo-Iuliano nel 1998. Sì ok, ma no solo. Perché oltre a essere un allenatore con una coppa Uefa e sette promozioni dalla Serie B alla A nel curriculum (più una da direttore tecnico dalla C alla B), Simoni è stato anche un ex centrocampista passato anche dalla Juventus. Sì, avete capito bene. Siamo alla fine degli anni Sessanta, 1967 per la precisione. Ma dobbiamo fare un passo indietro di tre anni, quando Gigi Simoni arriva a Torino, ma dalla parte granata: 1964-67, tre anni nei quali insieme a Meroni forma la coppia titolare a metà campo e la prima stagione realizza anche il record personale di 10 gol. 

LA JUVE E QUEL RETROSCENA - La Juve lo osserva, lo studia e lo prende. Alt, c'è un retroscena: prima di prendere Simoni, i bianconeri avevano trattato l'altro Gigi, Meroni. Proprio il suo compagno di reparto. Sul piatto c'erano 750 milioni di lire, sotto la sede del Toro centinaia di tifosi che non ne volevano sapere della sua cessione ed erano pronti a un' "insurrezione" popolare. Così il presidente Orfeo Pianelli, sotto la pressione della piazza rinunciò a vendere Meroni. E l'attenzione della Juve si spostò tutta su Gigi Simoni. Strette di mano, affare concluso. In bianconero non andò benissimo: 11 presenze e una sola stagione, al termine della quale accettò il trasferimento al Brescia in Serie B. Nella carriera dell'ex allenatore dell'Inter quindi c'è anche un po' di Juve. Lì, sullo sfondo. Per ricordare un grande uomo che non c'è più.