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Allegri-Sarri. L'eterno confronto. Il popolo bianconero si divide. L'importante, è avere sempre in mano lo spogliatoio e la fiducia dei giocatori. Dal primo all'ultimo.
In questo Sarri ha avuto qualche problema di recente. E proprio con Cristiano Ronaldo, mica uno qualsiasi. Prima la sostituzione con il Milan, poi l'esclusione con l'Atalanta. Mille polemiche e qualche malumore, poi il sorriso ritrovato grazie ai gol: cinque nelle ultime quattro partite. E ancora il nervosismo alle stelle in casa Juve: dalle occhiatacce tra Bonucci e Pjanic nel secondo tempo in Supercoppa all'espulsione di Bentancur che poi è andato a muso duro verso il quarto uomo e si è preso tre giornate di squalifica. Silenzi e screzi che creano di malumori e poca serenità nello spogliatoio. Nessun dialogo con i giocatori, dopo aver tolto Ronaldo contro il Milan non sapeva nemmeno se il portoghese fosse andato via perché non era entrato nello spogliatoio. E non è che parli spesso ai suoi giocatori nel post partita, anzi. 

DIFFERENZE - Un modo diverso di gestore il gruppo rispetto a quello di Max Allegri, un allenatore che con i suoi giocatori cercava il dialogo e diceva sempre tutto in faccia. Zero compromessi, meglio una strigliata che un silenzio. Questione di caratteri e approcci. Strategie.