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È arrivato il momento di tornare a casa. Dopo tanti chilometri in Europa fatti dai nostri beniamini, anche noi facciamo il nostro percorso dopo il ritorno alla realtà. Il sogno non è concluso, ma... Fino alla fine è uno stile di vita e questo va oltre il calcio e l'oceano. E' proprio per quello che siamo che vogliamo parlare di tutto.

È vero che il nostro viaggio da Goiânia non è finito nel migliori dei modi. Vedere bimbi, donne, ragazze e ragazzi, fratelli di colore e fede piangere non è mai facile, ma fare questo per conoscere tanti amici e urlare sostenendo i nostri va oltre la pelle, va fino in fondo nel cuore. La gioia e i sorrisi di essere insieme - e non dico solo in Goiânia ma pure nelle tante città brasiliane come Curitiba, Rio de Janeiro, São Paulo, Porto Alegre ed ecc. - a tifare in tanti per la squadra fa cimentare anche il tifo, perché è nella sconfitta che si vede veramente chi ha palle (scusate l'espressione). Doloroso in modo enorme: non siamo ipocriti ma chi smette di sognare, smette di vivere e la Juve è e sarà per sempre la nostra vita.

Il cuore? I ricordi per i tanti cori e tanti minuti senza voce per sostenere la squadra. Negli occhi rimangono le lacrime nel ricordo di quel fischio iniziale dove ho alzato la testa e visto accanto a noi tanti amici in bianconero e il pensiero che eravamo già fratelli. La testa? Fiducia nei nostri direttori, perché magari a Kiev il capo Max Allegri ed i suoi avranno bisogno del nostro urlo ancora più forte, ovunque staremo nel Mondo e noi dal Brasile vi salutiamo.

Giorno 1 - Missione Kiev.

@ThiagoBonapace
@IgorRossi93