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Precisione e potenza, fantasia e concretezza. Due nomi: Dybala e Ronaldo. Facce diverse (ma neanche troppo) di una stessa medaglia. Quella vincente, dei numeri uno. Quella medaglia che Maurizio Sarri si mette volentieri al collo come riconoscimento per riuscire a tirare fuori il meglio da due campioni, che però fino a prima della sosta avevano segnato una sola volta tutti e due nella stessa partita. Ora la musica è cambiata, perché se sul tabellino dei marcatori c'è Paulo ci troverete anche Cristiano e viceversa: è successo così con il Bologna, con il Lecce e anche stasera, a Marassi contro il Genoa.

I GOL - Un copia e incolla che funziona per la terza gara consecutiva, una filastrocca che compagni e società non si stuferebbero mai di ripetere. DybalaRonaldo: da leggere così, come fosse una parola unica. Prima uno, poi l'altro. Prima quel mancino rasoterra di Paulo che si infila dritto dritto all'angolino dove Perin non può arrivare, poi la potenza di CR7: una bomba sganciata di destro per il raddoppio della Juve sul Genoa. 

GLI SCAMBI - Si cercano e si trovano, gli scambi nello stretto sono da vedere e rivedere mille volte in loop. Magia. Qualcosa è cambiato rispetto a prima, non c'è dubbio. L'ha spiegato anche Sarri nel post partita: "Si sono resi conto che usufruendo uno dell'altro alla fine è un beneficio per tutti e due". Uno argentino, l'altro portoghese. Lingua? La stessa. Quella dei campioni. Perché a due così basta uno sguardo per capirsi, parlano con i piedi e cercano di dialogare con tocchi di prima e passaggi filtranti: in partita come in allenamento, quando fanno le prove generali sotto gli occhi attenti dell'allenatore.

LA COPPIA SCIOLTA - E pazienza se a gara chiusa Sarri ha sostituito Ronaldo sciogliendo la coppia (per ieri sera, sia chiaro). Perché CR7 già sapeva che sul 3-0 per la Juve il cambio era nell'aria: nessuno ha giocato più di lui nelle ultime partite e il portoghese esce con il sorriso sulle labbra dando il cinque a tutta la panchina. Cristiano è soddisfatto, Sarri se la ride. E dopo la partita racconta: "Stavo per cambiare Paulo". La sostituzione ce l'aveva in testa Maurizio: o uno o l'altro, sul 3-0 non c'era più bisogno di rischiarli tutti e due. Dybala più Ronaldo, Ronaldo più Dybala. La formula vincente di una Juve che incanta.