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Sergio Brio, ex difensore della Juve, con cui ha disputato quasi 400 partite, ha toccato tanti temi nell'intervista rilasciata a Gazzetta.it, a partire dalla sfida contro il Milan: "I rossoneri sono più europei e ovviamente non mi riferisco al fatto che una fa le coppe e l’altra no. Europeo perché il gioco che fa il Milan lo vedo fare quando esco dai nostri confini: osare con equilibrio". 

TANTE SVENTURE - "La Juve però fa un altro tipo di gioco, ma bisogna ricordare Pogba, Vlahovic, Chiesa, Fagioli… Allegri ha avuto tante sventure, non sono cose da poco. Detto questo, la Juve deve ancora fare quadrato, trovare compattezza e continuità. Fa partite da grande squadra e poi si perde in un bicchier d’acqua".

SU DANILO - "Eh, pure questa un’assenza che complica molto le cose, anche se devo dire che Danilo non è il difensore ideale che piace a me. Purtroppo sono abituato male, con Gentile e Cabrini… (risata, ndr). Prima difensori e poi ali. Danilo è il contrario. Detto questo, è un giocatore importante, molto migliorato negli anni. E’ comunque una difesa che balbetta, che avrebbe bisogno di più concentrazione, specialmente davanti a questo Milan”. 

SE LA JUVE VINCE... - "Se la Juve vincesse darebbe una scossa a questo campionato: ehi, ci sono anch’io… È una sfida che ai bianconeri può dare tanto e il ritorno di Vlahovic è una bella prova per la difesa del Milan. Perdere significherebbe ripiombare nelle polemiche, dall’allenatore ai giocatori"

SU ALLEGRI - "E’ uno che va sul concreto, perché nel calcio contano i punti, e non giocare bene. Anche del Trap e della sua grande Juve si diceva che non giocava bene, ma mi pare abbia vinto parecchio. Questa è una squadra che ha bisogno di serenità, sicurezza, lavoro e concentrazione. E non ho detto serenità come primo termine per caso. Devo dire che la società sta facendo di tutto per avvicinare i tifosi, con iniziative importantissime a livello comunicativo”. 

VLAHOVIC E CHIESA - "Sì, perché sono giocatori che possono cambiare le partite. Chiesa può proprio spaccarle, mentre Vlahovic ha un grande futuro davanti. Sono loro quelli che sanno prendere per mano la squadra".

BOTTA E RISPOSTA PIOLI-ALLEGRI - “Ha ragione Pioli. Sono due situazioni molto diverse: il programma settimanale è fantastico per chi non ha impegni lungo la settimana, gestisci tutto molto bene”. 

SULLA FAMIGLIA AGNELLI - "Secondo me continueranno gli Agnelli, la Juve per loro è tradizione e non la venderanno mai. Fa parte di loro, trasmessa dalla passione irrefrenabile che aveva l’Avvocato. Non è assolutamente un fine regno".

CASO SCOMMESSE - “Sono ragazzi che vanno curati, perché questa è una malattia. Ed è una malattia difficile da curare. Sento parlare di motivazioni dovute alla noia e resto perplesso. Puoi fare mille altre cose”. 

I 'RITIRI' DEL PASSATO - “Se parliamo solo di ritiri, ora è ben diverso dai miei tempi. Questi stanno tutto il tempo in camera da soli, giocano alla playstation, stanno su internet. Il ritiro in realtà è fatto per condividere, comunicare, magari riappacificarsi dopo qualche screzio in allenamento. Alla mia epoca era così, ora si guardano negli occhi solo al momento dei pasti”. 

COME HA VISSUTO IL CALCIO SCOMMESSE - “Tirarono in mezzo anche la Juve, cosa che non era vera. In generale l’avevo vissuta male, vedere le camionette della Polizia dentro gli stadi era stato orribile. A un certo punto i club e la federazione avevano obbligato i giocatori a denunciare se fossero stati avvicinati da persone sospette."

 ESPERIENZA PERSONALE - "A me capitò. Ero a Pistoia, mi fermò un tizio che chiedeva informazioni sulla partita del fine settimana successivo, perché aveva scommesso. Lo dissi al club e venne subito un ispettore che mi interrogò per due ore sulla vicenda. Ecco, questo era il clima”.