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In questa estate di global warming, le temperature della rivalità tra Juventus e Inter sembrano essere ritornate quelle di almeno quindici anni fa. Quindi, altissime. No, non c'entra in questo caso il surriscaldamento globale, ma solamente la crescita che i nerazzurri hanno voluto dimostrare sia nelle intenzioni, l'arrivo di Marotta - per intenderci, sia poi nei fatti - leggasi Antonio Conte. La Juventus ha risposto colpo su colpo, ed anche qualcosa di più, ma il Derby d'Italia ​è tornato d'attualità fin dalla fine della passata stagione. In gioco ci sono tanti fattori, per la Juventus la voglia di mantenere saldamente lo scettro del potere sul campionato, mentre, per l'Inter, la voglia di rivalsa dopo anni di distacco. Ci sono però, anche nomi e cognomi: oltre ai due già citati, certi e sicuri, ci sono anche quelli sussurrati. Dagli "sgarbi" per Romelu Lukaku, fino a Mauro Icardi, l'uomo che più di tutti potrà davvero far infiammare queste prime scintille estive. Per parlare di derby, c'​è sempre la persona giusta: Aldo Serena, centravanti atipico che ha giocato, tra le altre, sia per l'Inter (in più rate tra '78 e '84, con continuità dal 1987 al '91) sia per la Juventus ('85-'87). 

Partiamo dalla fonte. L'Inter, almeno in fatto di mentalità, ha colmato il gap che c'era con la Juventus?

"Il fatto che l'Inter abbia preso Conte, credo sia stato il primo passo di una presa di coscienza da parte della dirigenza nerazzurra. Hanno capito che c'era la necessità di un cambiamento, di mentalità, di gioco, di idee in campo, di modalità di confronto tra giocatore e allenatore. Ci sono ancora delle situazioni opache, che sono i desideri di Conte, che ne hanno scaturito insoddisfazione per gli obiettivi di mercato che non sono arrivati"

Mercato che si infiamma, soprattutto pensando a Icardi. La Juventus potrebbe essere la squadra giusta per rilanciarsi?

"Il fatto che Icardi sia un giocatore forte non si discute. Si tratta di un centravanti vecchio stampo, che rimane nell'area di rigore ad aspettare il pallone giusto. Inserire un giocatore così all'interno della filosofia della Juventus e in quella sarriana, può creare dei problemi. Cristiano Ronaldo, su cui si ​è investito non solo in termini economici, ma anche di gioco, ha dimostrato che anche nei momenti di difficoltà sa fare bene: ecco, aggiungere un calciatore come Icardi che dialoga poco e non collabora, creerebbe una situazione non in armonia con quello che ​è lo stile di gioco del portoghese. Se e quando, tra due-tre anni Ronaldo cambierà o si ritirerà, la Juventus cambierà modo di stare in campo, Icardi potrebbe essere una soluzione. Al momento, non mi sembra il giocatore giusto"

Eppure Sarri, stamattina in conferenza stampa, ha "liberato" lo spazio per un centravanti, dichiarando che Ronaldo partirà da sinistra. 

"Ronaldo, sia a Madrid sia alla Juventus, ha fatto vedere che non sta mai nella stessa posizione, ama interpretare le situazioni contingenti alla partita. A volte si allarga, poi si accentra, non da punti di riferimento. Al Real Madrid, era affiancato da Benzema, che giocava a specchio rispetto a lui. Quando Ronaldo si accentrava, Benzema andava a sinistra, quando Ronaldo arretrava, Benzema attaccava la profondità. Questo ​è il giocatore di cui ha bisogno Cristiano. Non credo che Icardi abbia quelle potenzialità tattiche per potersi integrare così. Non ha nemmeno una forma mentis idonea: quest'anno all'Inter ha dimostrato di guardare più a sé stesso che al "noi""

Verrebbe quindi da dire che l'attaccante giusto da affiancare a Ronaldo, possa essere Aldo Serena allora?

"Alla Juventus ho fatto sempre il centravanti, togliendomi anche le soddisfazioni dello Scudetto e dell'Intercontinentale, ma con il rammarico di essere uscito in Champions per colpa di due squadre che si sono confermate tormentoni nella storia bianconera: Barcellona e Real Madrid. All'Inter però, ho fatto anche l'esterno, come ha fatto Mandzukic. Ecco, mi rivedo un po' in Mandzukic, spigoloso, generoso... non credo che abbia avuto problemi con Ronaldo lui"

Allora quel "9" che manca tra i numeri di maglia della Juventus, è già in casa. Mandzukic?

"No, alla Juventus in questo momento serve più freschezza e più dinamismo. Qualcosa di più rapido e veloce"

Ultime domande. È più difficile fare un gol con la maglia della Juventus o dell'Inter? In generale, il passaggio da una all'altra, quanto pesa?

"Pesa, non può non pesare quando in gioco c'​è una rivalità che dura da più di sessant'anni, che sono in antitesi storica. È difficile, serve una grande volontà di integrarsi, ma anche l'apertura mentale per capire le dinamiche della società in cui si va e, soprattutto, grande generosità verso l'ambiente. Generosità per i compagni, per i tifosi. Certo, i gol aiutano per un attaccante, ma senza l'intelligenza e l'ampiezza di vedute, non sono sufficienti".