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Un giocatore che si rifiuta di scendere in campo perde automaticamente il proprio status. Semplicemente, tutta quell'enorme dignità accumulata con corsa, sacrificio, interventi e prestazioni, crolla come fosse un castello di sabbia bagnato dalla prima ed enorme onda. E' facile intuirne la motivazione: alla base di ogni percorso dev'esserci il rispetto delle regole e delle decisioni di chi sta sopra di te. Anche se tradito nella promessa fattagli da Allegri - quella di includerlo di più nelle rotazioni della difesa -, Medhi Benatia ha sbagliato completamente la risposta a suo tempo: non è più sceso in campo per una questione di principio. E non l'ha fatto in un momento in cui era fondamentale far riposare i titolari, o quantomeno dare un contributo concreto. 

L'INUTILE RITORNO - Non ci vuole un retropensiero così profondo: l'eventuale ritorno di Benatia, raccontato da La Stampa in questi giorni, sarebbe un affare bello grosso. Un giocatore forte, che già conosce l'ambiente e che lo ama profondamente, strappato a prezzo di saldo con un ingaggio più o meno contenuto. Oh, guardando ai bilanci, diventa stupido farne una questione d'orgoglio. E invece con il marocchino la Juve perderebbe parecchia credibilità, riportando in casa un giocatore che è andato oltre lo stemma, mettendo davanti a ogni altra situazione solo se stesso. Perché ci sono tanti modi per andar via, pur sbattendo la porta: nascondersi è stato davvero il peggiore.