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Dell’attuale situazione Juve - in evidente calo e ancora priva di un’identità - ho attribuito molte colpe a Sarri, e i sarriani convinti non hanno gradito. La principale attenuante data da loro all’uomo di Figline è l’avergli affidato una rosa non adeguata per praticare il Sarriball. Faccio fatica a pensare che un allenatore bravo, se è bravo per davvero e non solo un fenomeno mediatico, e con a disposizione CR7, Dybala, Douglas, De Ligt, Cuadrado e altri, non riesca neanche ad abbozzare uno straccio di gioco. Su una cosa do però ragione ai difensori di Sarri: non può essere l’unico capro espiatorio, ma le colpe dovrebbe condividerle in parte con Fabio Paratici. Eccellente scopritore di talenti (uno su tutti: Pogba), bravissimo nel trasformare le opportunità in affari (vedi Tevez prima, Ronaldo poi), spalla ideale per un Direttore Generale (che nella Juve non c’è più), andato in difficoltà non appena si è trovato in prima persona a gestire acquisti e cessioni di giocatori. Ma la responsabilità di questa scelta va forse attribuita a chi, all’interno del club, lo ha ritenuto in grado di potere fare tutto, sostituendo in toto Marotta, e non è stato così.

QUANTI ERRORI - I difetti della Juve attuale trovano origine nello scorso mercato estivo. L’intenzione di Paratici, e Nedved con lui, era quella di rinnovare la rosa (richiesta fatta già da Allegri, ricordate?) , mettendo in vendita almeno una decina di giocatori, e sostituendoli con elementi più congeniali a Sarri. Vado con la lista: Higuain, Dybala, Mandzukic, Bernardeschi, Matuidi, Khedira, Rugani, De Sciglio, Cancelo, Emre Can, Kean. Di questi, solo 4 sono stati venduti, e pure male. Cancelo in campo soffriva ogni tanto di fatali amnesie, però in fase di spinta era parecchio utile: l’idea iniziale di Paratici è stata quella di cederlo al City per 40 milioni cash, ma a Manchester non volevano tirare fuori tutti quei soldi e hanno proposto da subito lo scambio col mediocre Danilo (bocciato da Guardiola). Alla fine, siccome nessun altro club era disposto a pagare quella cifra per il portoghese, il chief football officer juventino ha accettato lo scambio, valutandolo comunque redditizio per il bilancio. Errore. Mandzukic ed Emre Can sono stati bocciati da Sarri, dopodiché ceduti a prezzi (il turco a soli 25 milioni, l’intenzione iniziale era tirare su il doppio) e condizioni (Marione praticamente a zero, gli arabi l'avrebbero preso soltanto se nel pacchetto fosse stato inserito pure il coreano Han) parecchio discutibili. Certo, ancora una volta ne hanno beneficiato le casse societarie, ma Can non è stato adeguatamente sostituito da Rabiot (fermo da 1 anno) e Ramsey (sempre ai box) mentre il croato nemmeno rimpiazzato da un altro attaccante. Errore. A dire il vero, una punta in più la Juve ce l’aveva ed era il millenial Kean, ritenuto però troppo acerbo e allora immolato pure lui sull’altare delle plusvalenze con la cessione all’Everton (dove ha giocato 31 partite e fatto un solo gol) per 27 milioni. Mezzo errore.

ERRORI EVITATI - Non sarebbe stato invece sbagliato cedere Higuain (arrivato quasi al capolinea) Khedira (perennemente rotto) Rugani (con scarsa personalità) De Sciglio (pure lui un lungodegente del J Medical) e Matuidi (del quale Sarri si è poi invaghito), ma Paratici non è stato capace di convincerli ad andare via, evitando di scaricarli all’ultimo momento ma preparandoli per tempo. Errore strategico. Col senno di poi, l’errore madornale evitato è stata la cessione di Dybala, praticamente già fatta col ManUtd prima e col Tottenham poi, sventata solo per l’impuntatura dell’argentino, reduce da un paio di stagioni al di sotto delle proprie possibilità ma desideroso di riscatto. Adesso si parla addirittura di rinnovo fino al 2025. Idee poco chiare. Questa stagione ha deluso parecchio pure Bernardeschi, utilizzato da Sarri in tutti i ruoli possibili salvo poi tornare a fargli fare l’ala post lockdown, ma nell’ultima con Allegri risultava in crescita. Paratici stava per scambiarlo con Rakitic. Una buona idea barattare un 26enne con un 32enne? Aggiungiamoci ancora, il mancato rientro alla base di Pellegrini, affidando la fascia sinistra al solo Alex Sandro, con la convinzione di potergli dare il cambio nelle emergenze con De Sciglio (che gioca 1 partita ogni 10) e Danilo (destro naturale). E i parametri zero Rabiot e Ramsey utilizzati poco e male, e dal rendimento inferiore alle aspettative ed agli ingaggi sottoscritti.

LA SCELTA - Come dobbiamo valutare queste scelte? Ora, se Sarri dovesse malauguratamente perdere tutto, pagherà solo lui o anche Paratici, responsabile degli acquisti (allenatore compreso) e delle cessioni mancate? La mia non è assolutamente una richiesta (anche perché stimo Paratici e lo ritengo molto bravo), vuol essere solo una domanda, considerata una recente dichiarazione sibillina fatta a tal proposito dal presidente Agnelli: “Se uno è responsabile dell’area sportiva deve decidere, e ora c’è Paratici”. Tradotto: se Agnelli sarà soddisfatto del lavoro svolto da Paratici, lo terrà. Altrimenti…