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Forse mai un pareggio è stato il risultato così giusto, come quello di ieri sera tra Torno e Juventus. L’ eventuale sconfitta di una delle due squadre avrebbe mortificato l’essenza di un derby dalle suggestioni quasi antiche allorché i bianconeri e i granata si sfidavano combattendo o colpi di spada e non seduti al tavolo degli scacchi.

Leggo perlopiù, oggi, resoconti e critiche che vanno a cercare il classico pelo nell’uovo con la distribuzione assortita di demeriti e di svarioni a questo o a quel giocatore, in particolare della Juventus, che pure ci sono stati. Negarlo sarebbe impossibile, ma focalizzare in tutto in quel senso significa fare torto ai protagonisti i quali, a differenza di altre occasioni, hanno risparmiato nulla di loro stessi fisicamente e mentalmente.

Allora, volendo osservare per una volta il bicchiere e vederlo mezzo pieno, mi piace affermare che ieri sera a Torino è andato in scena un derby quasi perfetto. E il “quasi” è d’obbligo per un solo motivo che non riguarda ciò che è accaduto in campo. Se, infatti, la partita avesse avuto anche il supporto popolare del pubblico tifoso costretto a soffrire il streaming o per la maggior parte ascoltando la radio come ai vecchi tempi lo spettacolo sarebbe stato perfetto.

Questa volta, dunque, è doveroso ringraziare i giocatori sia del Torino e sia della Juventus per aver onorato professionalmente la stracittadina con un comportamento da gambe, anima e cuore fino all’ultimo istante di gioco. Se poi, come è vero, qualcuno di loro ha commesso errori anche gravi non va certamente lapidato. Soltanto chi non mangia evita di fare briciole. E quello di ieri, per merito di attori indomiti, è stato un banchetto degno che è riuscito ad andare oltre alle aspettative più ottimistiche.