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Mario Sconcerti commenta l'inizio della Juventus e di Max Allegri ai microfoni di calciomercato.com: "Leggo centinaia di commenti sulla conferenza stampa di Allegri e non capisco. Lo si butta già tra le cose vecchie, si discute se sia stato mai bravo davvero. Allegri non è arrivato per caso alla Juve sei anni fa, aveva già vinto e dimostrato. Ed è per l’ estrema chiarezza dei suoi risultati che oggi è stato richiamato. Perché è certamente vero che la Juve ha un problema con la Champions, ma Allegri due volte in finale in cinque anni c’è andato.

Sbeffeggiarlo così dopo tre giornate di campionato, deludenti, certo, ma anche molto bizzarre, significa essere amanti sbagliati, innamorati solo del proprio specchio. Non è una scoperta dei social, i tifosi erano così anche quarant’anni fa. Ricordo come rimanevano delusi Boniperti e Trapattoni. Bastava saltassero la storia per un giorno ed erano subito da cambiare.

Fuori dallo Stadium è apparso poi uno striscione in cui si dice che “la stagione è una battaglia, chi sosterrà la maglia?”. Io pensavo toccasse ai tifosi, soprattutto adesso. A chi sennò? Lo striscione chiude gridando “la Juve siamo noi”. Questo proprio no. La Juve non è una mano sola, è il fatto privato di milioni di persone. E se tutti vogliono vincere, molti sanno anche accettare".