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Mario Sconcerti, noto giornalista del Corriere della Sera, ha parlato a Calciomercato.com, tra campionato, acquisti e Nazionale.

ANCELOTTI E LO SCUDETTO - «Crederci? Non lo so cosa si pensa a Napoli. Alcuni sono soddisfatti, altri guardano il -6 dalla Juve, altri ancora rimproverano alla società di non fare abbastanza: ci sono sentimenti contrastanti».

DUELLO? - «Un anno fa all’8ª giornata il Napoli era a +5 dalla Juve ed è finita come sappiamo. Non c’è dubbio che la Juve sia molto forte, ma molto; e se continua così non è fermabile. Ma Ancelotti sta facendo un lavoro egregio, questo è fuori di dubbio. La vera sorpresa è l’Inter a -8 dalla Juventus. Perché pur avendo vinto quattro partite di fila, e non senza fatica, la distanza è la stessa di venti giorni fa: 8 punti. All’inizio l’Inter ha perso troppi punti in poco tempo, questo è il problema. L’Inter non è una squadra di grande qualità di gioco e non lo sarà nemmeno a breve. O è troppo lenta o quando va veloce diventa disordinata. La sua forza è che ha molti giocatori decisivi, da Perisic a Politano, da Icardi a Lautaro, da Keita a Nainggolan, e vince le partite di default, ma è una forza che vale contro avversari di un certo tipo. Nel derby vedremo se questo farà ancora la differenza».

MILAN - «In crescita? Sì, il Milan ha un equilibrio suo. E lasciami dire che era un anno e mezzo che non vedevo un Higuain così agile e sveglio, lo trovo anche dimagrito. La verità è che con un Higuain così rimetti a posto le cose e i piccoli limiti dei compagni non si vedono più».

POGBA - «Alla Juve io dico: con Pogba da una parte e Matuidi dall’altra puoi reggere quattro attaccanti e fare il gioco che vuoi».

DYBALA - «Tre gol senza Ronaldo? Non può essere un caso. Dybala vuole affermarsi, questo è positivo. Ma la Juve non lo considera un leader, lo dimostra il fatto che ha preso giocatori simili - da Bernardeschi a Douglas Costa - che contribuiscono ad emarginarlo».

CASO RONALDO - «Le accuse di stupro? Credo che in questo momento sia giusto non avere opinioni. La situazione è molto delicata, ma noi - noi giornalisti che abbiamo il dovere di giudicare - ne sappiamo davvero poco. Cosa giudico? Che lo stupro sia una brutta cosa è chiaro, ma non lo sappiamo se Cristiano l’abbia davvero commesso».

ITALIA - «Se lo conosco, e un po’ lo conosco, credo lo faccia apposta. E’ un po’ come se dicesse ai suoi: io vi do una chance, giocatevela. Sai, il nostro problema di base è che nessuno prova più a fare le cose difficili. Il dogma del calcio moderno è «Mettere il pallone in sicurezza». Mancini va per un’altra strada. Ci prova, almeno. E comunque autorizza i suoi giocatori a farlo».