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Lo conosce bene, Scolari. Eccome. Con Arthur, il leggendario tecnico portoghese ha vissuto l'esperienza del Gremio nel 2014-2015. E a La Gazzetta dello Sport parla così del centrocampista. 

ARTHUR - "Cosa ricordo? La sua qualità tecnica! Era già là, evidente, anche se aveva solo 18 anni: giocava a testa alta, aveva la capacità di passare la palla immediatamente, di trovare il compagno smarcato e farsi trovare smarcato. Non ha molta forza fisica, ma col senso della posizione supplisce e nel tempo è pure maturato. In quella stagione ho iniziato a portarlo in panchina e, anche senza giocare, gli ha fatto bene assaggiare l’aria della prima squadra. Poi dall’anno dopo ha trovato continuità. Calcio italiano o spagnolo? Adatto a entrambi. Arrivando in Europa e al Barça, è sbocciato: ha visto realtà diverse e ora può sostenere anche l’esame tattico del calcio italiano. Per me il suo ruolo ideale è quello di secondo centrocampista che distribuisce il gioco: non è né un tradizionale regista arretrato né un trequartista avanzato".

PROPOSTA JUVE - "Ci ha messo tanto per decidere? Beh, perché sta pur sempre giocando con il Barça, non è facile da lasciare. Aveva, però, una aspettativa diversa e per questo tentare col calcio italiano è l’opzione migliore: sono sicuro che farà benissimo, senza cambiare mai se stesso o essere costretto a snaturarsi. Cosa gli manca? E’ già un top, non ci sono dubbi. Uno che vince al Gremio e poi è comprato prima dal Barça e poi dalla Juve, che cos’è? Non è vero che non ha continuità, tornerà al suo livello solito cambiando squadra. Forse persino meglio...".

CHI CI GUADAGNA - "Tutti e due e nessuno dei due. Impossibile rispondere a questa domanda visto che entrambi sono destinati a essere centrali nelle loro nuove squadre. Se poi vinceranno o perderanno, non dipenderà solo da loro o dall’adattamento. I club sono sempre sistemi complessi...".

BRASILIANI - "Alex Sandro e Douglas? A me sembra che giochino molto bene... Sia con il loro club sia quando li vedo in maglia verdeoro. Poi non partecipo agli allenamenti e non posso sapere se hanno davvero qualche limite caratteriale".

SARRI - "Certo che lo conosco e mi piace tantissimo. E’ un allenatore di livello mondiale. La mentalità offensiva di Sarri è qualcosa di molto interessante per l’Italia: lui ama come me il gioco di qualità. Arthur è abile a giocare a due tocchi e ora trova l’allenatore perfetto per potersi esprimere: penso che sarà un grande matrimonio".

RONALDO - "Penso a lui e...? Ammirazione. Io provo ammirazione sincera per lui, come uomo e come atleta. Il suo segreto è che si preoccupa di fare ogni cosa al meglio tutti i giorni. Non accetta niente che non sia il meglio e controlla tutto. Riuscirci non è facile mentalmente, ve lo assicuro. Quanto durerà? Almeno per due o tre anni sarà ancora uno dei migliori del pianeta grazie all’esuberanza fisica. Lui sa esattamente cosa fare per tenersi al top, per essere in condizioni migliori degli avversari e dei compagni. E’ un bene che continui per tutti quelli che amano il calcio".