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Chi di "insensibile" ferisce, di "insensibile" perisce. Dalla maledetta notte del Bernabeu, in tutti gli stadi d'Italia (dal Franchi al Meazza) i tifosi si sono uniti in un solo coro: "OH INSENSIBILE!". Uno sfottò chiaro e diretto per la Juventus e il suo capitano, Gigi Buffon, protagonista dello sfogo per il rigore fischiato dall'arbitro Oliver contro il Real Madrid, al 93esimo minuto e a una manciata di secondi dai tempi supplementari.

Anche sabato scorso il solito coro ha fatto da sottofondo a tutta la serata. All'esterno di San Siro erano in vendita sciarpe, maglie e ogni genere di merchandising con la scritta "insensibile" (sono stati offerti anche al sottoscritto, che gentilmente ha rifiutato) e all'ingresso in campo di Buffon e compagni per il riscaldamento pre partita lo stadio è esploso, scagliandosi contro il numero uno e capitano bianconero, che per la sua ultima apparizione alla Scala del calcio avrebbe meritato ben altro trattamento.

Eppure, quelle stesse decine di migliaia di tifosi che sfottevano il miglior portiere della storia, devono essersi ricreduti in breve tempo. Dopo meno di 20 minuti di partita, infatti, ho sentito distintamente accanto a me due tifosi interisti dirsi l'un l'altro: "Il fallo era duro, ma non si può espellere un giocatore dopo un quarto d'ora di una partita così importante. Un arbitro deve capire come vanno queste cose".

Per dirla più semplicemente, Orsato di Schio, riconosciuto universalmente come il miglior arbitro italiano - e uno dei migliori al mondo, tanto che parteciperà a Russia 2018 - avrebbe dovuto dimostrare più comprensione, più umanità. In pratica, avrebbe dovuto essere più sensibile. Già, quell'aggettivo usato da Buffon qualche settimana fa e che tanto ha fatto ridere l'Italia ora si è ritorto contro i principali promotori dello sfottò più in voga d'Italia. "Chi di insensibile ferisce...".