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Rodrigo Bentancur: la Juve del futuro, ma anche del presente. Gli infortuni dei compagni di reparto gli hanno aperto definitivamente le porte del centrocampo bianconero, di cui però era già diventato protagonista positivo nelle prime uscite stagionali. Qualità, personalità tempismo. Una Novità? Non per Guillermo Barros Schelotto, ex allenatore di Bentancur al Boca Juniors, che sapeva già tutto: "Rodrigo è pronto per la Juventus, non ha bisogno di un passaggio intermedio attraverso un prestito", raccontava mesi fa. Ora è tornato ai microfoni di Tuttosport per raccontare Lolo. 
 
Schelotto, molti sorrisero dopo la sua intervista... 
"Lo immagino... (risata). Anche qua in Argentina c’era chi diceva che Bentancur sarebbe rimasto al massimo sei mesi alla Juventus e in tempi rapidi sarebbe tornato al Boca Juniors. Invece sta disputando grandi partite con i bianconeri e l’Uruguay lo ha convocato nella Nazionale maggiore. Sono molto orgoglioso di lui". 
 
Però vedere Bentancur titolare in entrambe le partite di Champions (Barcellona e Olympiacos) avrà sorpreso anche lei, no? 
"Assolutamente no, altrimenti non mi sarei esposto così nella precedente intervista. Conosco il ragazzo, la famiglia e ho lavorato con lui per un anno e mezzo: parliamo di un giocatore con qualità eccelse. E’ intelligente e possiede una personalità incredibile. E’ super, Bentancur. Ma fidatevi di me: il meglio deve ancora venire". 
 
Lei in passato aveva definito Bentancur una sorta di Pogba sudamericano. Conferma? 
"Sì, il livello è quello. Facciamo fare una stagione a Rodrigo in Europa, con la Juventus, e vedrete che il prossimo anno il paragone ci starà". 
 
Di Bentancur stupisce soprattutto la maturità: in campo non sembra un ragazzo di 20 anni. 
"E’ così, si muove come un 30enne. Il recupero palla, in cui è bravissimo, è una sua dote naturale. E’ giovane e può crescere ancora tanto. Rodrigo è un centrocampista box to box, da area ad area, e l’aspetto in cui deve migliorare è proprio la presenza in area: deve diventare un giocatore da almeno 5 gol a stagione". 
 
Un segreto dell’escalation di Bentancur?  
"La famiglia. Sono gente per bene, seria. Quando il Boca Juniors acquistò Bentancur, il padre fu molto chiaro con il club: “Lo lascio venire in Argentina solo se mi garantite che gli farete terminare la scuola”. Non è un comportamento da tutti, fidatevi di me". 
 
Fosse in Allegri, una volta recuperati gli infortunati, come gestirebbe l’abbondanza di centrocampisti (Pjanic, Matuidi, Khedira, Marchisio, Bentancur...)? 
"Piacerebbe anche a me avere un problema del genere... (risata). A parte le battute, Allegri è un allenatore top e troverà la soluzione giusta".