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Andrea Agnelli scende in campo. No, nessun autoinserimento in rosa da parte del presidente, né ingressi in politica come suoi ex colleghi di altre squadre. Ma il numero uno della Juventus in questo inizio stagione ha voluto mostrare esplicitamente di essere il... numero uno della società, appunto. Innanzitutto la scelta dell'allenatore: Andrea Pirlo è una sua decisione, mentre l'anno scorso aveva delegato completamente Fabio Paratici e Pavel Nedved i quali avevano optato per l'approdo in panchina di Maurizio Sarri. E poi la conferenza stampa di oggi per dettare la linea Juve a 360 gradi e se possibile anche oltre. 

SORGE UN DUBBIO - Tra i numerosi ordini del giorno del presidente, il rimescolamento delle carte nell'organigramma, con la promozione a direttore sportivo di Federico Cherubini e il nuovo disegno delle aree. E poi lo staff tecnico: "Nella composizione di questo staff, quindi con Tudor, Baronio e Gagliardi, con tutti quelli che già avevamo con il gradito ritorno di Bertelli, credo sia il primo staff moderno con ognuno che ha consapevolezza del ruolo e si muove in autonomia", ipse dixit. Il presidente ha scelto, il presidente ha ridisegnato, il presidente ha parlato. Non è che Agnelli non si fida troppo dell'operato di quelle stesse persone alle quali l'anno scorso ha delegato la gestione sportiva?