L'ANALISI - Spesso in campo è successo di rivedere la stessa Juve di Allegri, eppure tra i due ci sono tante differenze. Sarri studia e approfondisce i dati quasi in maniera maniacale, guardando e riguardando insieme al suo staff anche video di partite precedenti degli avversari, montati e tagliati dai match analyst. Un approccio sicuramente più scientifico rispetto a quello di Allegri, per il quale le sessioni video non dovevano durare più di cinque minuti.
LA TECNOLOGIA - Maurizio Sarri, amico della tecnologia. Il "Virtual coach", software che dà la possibilità di analizzare le partite in tempo reale, è uno strumento che la Lega Serie A ha approvato da novembre, ma che l'allenatore ha svelato di utilizzare già da diversi anni. E Allegri come lo considera? "Una cazzata". Chiaro, chiarissimo. Due visioni diverse di uno stesso calcio: 'Se meccanizzi tutto non hai più calciatori pensanti - aveva detto Max - e se sono abituati a passare per una porta che un giorno trovano chiusa, finirà che ci sbattono la testa'.
GESTORE VS COMANDANTE - Dalla scrivania al campo, dove Sarri cura in prima persona movimenti e schemi della difesa, a differenza di Allegri che si concentra più sul rapporto con i calciatori. Da una parte il "gestore", dall'altra il "Comandante". Max aveva un rapporto diretto con tutti ma sapeva quando farli riposare, Maurizio va più al sodo: 'Non sono un tipo che fa molti complimenti'. Per informazioni chiedere a Dybala e Higuain, convocati dall'allenatore nel suo ufficio dopo qualche muso lungo di troppo per via delle continue sostituzioni: 'Siete rimasti e vi ho dato fiducia, ora non mettetemi in difficoltà'.
CONVOCATI E RIFINITURA - Altra differenza: Sarri ha cambiato le abitudini in occasione delle partite casalinghe, in cui la rifinitura viene fatta la mattina (a meno che la partita non sia il pomeriggio) e i convocati vengono diramati il giorno stesso della gara in tarda mattinata, anziché il giorno della vigilia come invece era abituato a fare Allegri.
PUNTO IN COMUNE - Un punto in comune però ce l'hanno. I campioni fanno quello che vogliono. Spieghiamo: Allegri aveva detto che la sua strategia era quella di far arrivare la palla a Ronaldo e Dybala, una volta raggiunto l'obiettivo, poi, sarebbero stati loro a decidere cosa fare. Discorso simile a quello fatto da Sarri il giorno della presentazione alla Juve, nel quale aveva spiegato che negli ultimi 30 metri è abituato a lasciare libertà di decisione.
TRASFORMAZIONE - Al di là di questa caratteristica che gli accomuna, con il passaggio da Allegri a Sarri la Juventus ha fatto una vera e propria rivoluzione. Trasformare, non cambiare. Ripartire da zero dopo un ciclo di vittorie e trofei. Cambiano metodi, gioco, approcci. Funziona? Giudizio sospeso, presto per dirlo. Sarà Sarri a doverlo dimostrare.