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Tutti pazzi per Maurizio Sarri. Un po' si sentiva la mancanza del tecnico toscano che non parlava alle telecamere dall'8 marzo, giorno di Juve-Inter. E il tecnico bianconero ha ripagato l'attesa con un'ora di diretta ad "A casa con la Juve" in compagnia dello scrittore e tifoso della Juventus Sandro Veronesi (GUARDA QUI IL VIDEO). Tutti e due hanno spaziato dal calcio alla vita privata, Sarri si è subito acceso una sigaretta in diretta, qualche minuto dopo la seconda. Un po' come dire: "Il tempo è passato, ma io non sono cambiato", anzi. Il tecnico bianconero ha raccontato molte cose del suo passato calcistico, dall'Eccellenza alla Premier League. "​Quando allenavo in Eccellenza - racconta in uno degli aneddoti - avevo questa fissazione di mettere la macchina sempre nello stesso posto nel parcheggio riservato a noi, vicino agli spogliatoi. I ragazzi se ne erano accorti e mettevano la macchina lì apposta. Una volta prima della partita dissi a questo ragazzo che ce l'aveva parcheggiata al mio posto di toglierla. Non si mosse e io uscii, misi la prima e gliela portai via. Da allora nessuno ce l'ha mai rimessa. Vincemmo 2-0".

PREMIER  E JUVE - Ma il tecnico racconta anche della sua esperienza in Premier e dei rapporti tesi con i giocatori del Chelsea: "​Ho avuto un rapporto molto conflittuale con loro per 5-6 mesi ma quando ho detto ai giocatori che sarei andato via dopo la finale di Europa League ho pianto come loro. Non sono un uomo da pacche sulle spalle, sono uno che se fai errori te lo dice e se fai bene il massimo dell'apprezzamento è un bravo mentre passo e vado a cambiarmi". Neanche alla Juve è cambiato, Sarri. Semmai ha capito cosa vuol dire essere bianconeri. ​"Ci sono due cose che mi hanno colpito, amore ed odio, siamo circondati da tutti e due. Questo è un qualcosa che riesci a capire solo quando vivi il mondo Juventus. Noi siamo quelli sempre favoriti dagli arbitri, poi vedi i numeri e sono impressionanti in un'altra direzione. Io sono stato fischiato a Napoli dove sono nato e ho dato tutto, se non ho vinto è perché sono scarso non perché non ho dato il 100%. A Torino i tifosi della Fiorentina hanno insultato mia madre e questo ti fa capire l'odio per la società e la squadra. ​Se diventi gobbo è anche perché dall'esterno ti attaccano continuamente e sei odiato quasi da tutti". Una dichiarazione d'amore a modo suo, le altre le dedica tutte al Valdarno, la terra natia.

TERRITORIO -  ​"Per quanto mi riguarda voglio vivere in Toscana e possibilmente in Valdarno. Sono attaccatissimo alla mia terra, non riesco a capire come si faccia a vivere là. Lo dicevo anche a Zola: 'Ma sei sardo, perché cazzo stai là?'". E poi ancora i racconti sul "cazzeggio" al bar di Figline e di quando da là davanti passò Dustin Hoffman che stava andando a trovare Sting, che ha la sua residenza in Italia proprio a Figline, a qualche chilometro da quella del tecnico della Juventus. In attesa di rivederlo in campo (per Sarri, se tutto andrà bene, ci saranno 14-15 mesi consecutivi di calcio) l'allenatore della Juve fa il suo personale show di fronte alle telecamere, tra sigarette, risate, ricordi e dichiarazioni d'amore.