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Il futuro in ballo, insieme allo scudetto. Uno può escludere l'altro, ma anche il titolo non può garantire la permanenza. Così Sarri guarda a Juve-Lazio con un sentimento di riscatto: trova la squadra che lo ha battuto per due volte in stagione e può togliersi una volta per tutte l’etichetta di allenatore spettacolare ma non vincente: battendo Inzaghi avrebbe ipotecato lo scudetto, andando almeno a +6 sull’Inter e a +9 sull’Atalanta con quattro partite da giocare. Ma fino ad ora, tra Roma e Riad, non è andata bene. 

OBIETTIVI - Ritrovare le certezze, che passano dal ritmo e dal controllo in attacco, come non è successo con Atalanta e Sassuolo, e dal muro in difesa, dopo 9 gol in 3 partite incassati. Prendere almeno due gol per la quarta partita di fila non accade dal marzo 1993. A margine anche un obiettivo personale: se Sarri vincesse lo scudetto sarebbe il primo campione d’Italia che non si chiami Allegri o Conte dai tempi di Mourinho, ricorda la Gazzetta