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Maurizio Sarri parla a Juventus TV dopo la premiazione per lo scudetto e parte subito con una battuta: "La Coppa in mano? E' un bell'effetto. Prima parlavo con Rocchi e gli ho detto che ero preoccupatissimo che lui smettesse di arbitrare perché ogni volta che ha arbitrato lui ho vinto un trofeo (ride ndr). Ero preoccupatissimo. E' un effetto bello". Rocchi infatti era anche l'arbitro di Arsenal-Chelsea finale di Europa League vinta dai Blues di Sarri un anno fa.

RIASSUNTO SCUDETTO - "E' stato un titolo clamorosamente difficile per le vicende nostre interne che abbiamo vissuto con tantissimi infortuni, giocatori positivi al covid e tutto il resto. Per vicende collettive, finire un campionato 12 mesi dopo l'inizio, 13 mesi dopo che è iniziato il ritiro è qualcosa di tosto. Situazione così anomala che anche se, come noi eravamo convinti di essere i più forti, c'erano venute condizioni per cui era facile anche poterlo perdere, è stato un cammino faticoso e questo ci ha portato a mollare nel finale. Parliamoci chiaro, dopo la partita con la Lazio a livello inconscio eravamo tutti convinti di aver vinto lo scudetto. Nel finale di campionato abbiamo giocato con meno determinazione, ora dobbiamo ritrovarla tutta perché ne abbiamo bisogno in questa partita".

LIONE - "Ieri l'ho visto, domani lo studio che è diverso. Mi ha sorpreso la loro forma, dal punto di vista fisico hanno fatto una partita bella tosta. Altra Juve? E' la speranza di tutte, avremmo altre condizioni nervose e di determinazione, è evidente. Partita difficile, siamo sotto 1-0, giochiamo un'eliminazione diretta il 7 agosto, un periodo inedito. E' sicuramente una partita difficilissima, l'obiettivo è andare in Portogallo, le energie rimaste dobbiamo spararle tutte".

HIGUAIN E RONALDO - "Io unico ad aver portato due giocatori diversi oltre i 30 gol in campionato? Se alleni squadre di basso livello non ti può succedere, bisognare dare merito a due calciatori straordinari che ho avuto la fortuna di allenare e che alleno tutt'ora. L'allenatore li può mettere nelle condizioni migliori di esprimersi ma poi ci mettono tanto del loro talento naturale".