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L'ha detto Sarri e non ci sono parole migliori per sgonfiarla, la crisi di mezza estate che ha colpito lo spogliatoio della Juventus."Ho l'età giusta per capire certi tipi di reazione", sorride Maurizio in conferenza. Svelando con lo sguardo quello che avevamo immaginato tutti: la risposta di Emre, per quanto illegittima, è frutto di una reazione di un ragazzo. Forte e talentuoso quanto volete: ma un ragazzo. Con la voglia di spaccare il mondo e di lasciare il segno, roba che ti scorre nelle vene dei 25 anni. A maggior ragione se nel tuo passato c'è una giovinezza al Bayern Monaco e una consacrazione al Liverpool.

DA ADESSO - Il progetto Emre Can ora è messo in standby. Il tedesco dovrà mettersi sotto per recuperare, un posto in campo e uno nel cuore di Sarri. Il toscano si è mostrato di titanio: i colpi dei giornalisti in sala stampa li ha respinti con durezza. Son cose di campo, dice. Cose che però derivano dal mercato e da una storia di cessioni che si è rivelata tragica. Emre è stato il volto della rivolta degli esuberi: però più in fondo al discorso c'è un'insoddisfazione, neanche troppo latente, che quasi rischia di scoppiare ora che con Mandzukic son terminate le carezze e si è passati alle maniere brusche. Farà lo stesso percorse, Can? No, o almeno non in questi termini. Lo sfogo è passato, ma qualcosa si è incrinato: il centrocampista può partire e può farlo subito, perché il Paris Saint Germain vigila ancora sul suo talento, e Klopp poi non l'ha mai dimenticato. Servono quaranta, forse trenta milioni. E serviva una risposta, soprattutto. Per mettere fine alle voci e realizzare i malumori.