commenta
Maurizio Sarri ha tanti difetti, ma spesso cerca di far emergere il suo pregio più acclamato: la schiettezza. Che si parli di calcio, di cultura o, come in questo caso, di vita, il tecnico toscano non ha mai paura di mettersi anche a nudo, pur di raccontare la verità per come la vede. Così,la conferenza stampa di oggi è stata anche un'occasione per ritornare sulla malattia che lo ha tenuto ai box nell'ultimo mese. Sarri ha parlato dei suoi timori, ma ha anche fatto i complimenti allo staff medico che, oltre ad averlo coccolato, è riuscito a fargli capire che stare fuori non era una punizione, ma una necessità. 

PAURA E NON SOLO - "Paura? L'ho avuta 20 giorni fa, non riuscivo più a respirare" ha detto Sarri, che poi ha aggiunto: "È chiaro che per un allenatore partecipare agli allenamenti, andare in panchina è vita. Non è semplice rimanere fuori, ringrazio lo staff medico, mi ha coccolato per 20 giorni. Mi hanno fatto capire che era meglio fare un passo indietro per non farlo più lungo dopo. È stato pesante, ma ho dovuto accettarlo. Nella consapevolezza che lo staff stava andando alla grande"