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Domanda: Sarri è stato esonerato davvero perché contro questo Lione non si poteva uscire agli ottavi? Mi auguro di no. Le ragioni sono più profonde e immateriali. C’entra il feeling mancato, l’entusiasmo assente, la famosa scintilla che non è mai scoccata. Fattori che contano tanto, tantissimo, almeno quanto un salvataggio sulla linea di porta. Specialmente alla Juve. È stata troppo immediata la decisione del club, troppo apparentemente impulsiva. Non può essere andata così. Un trattamento del genere, in fondo, lo scudettato Sarri non lo meritava al primo anno. Sarebbe stata davvero una decisione da dilettanti. Il problema invece era una cosa seria: il sentimento. Sono le sensazioni e i comportamenti che tradiscono tutto. Tra giocatori e allenatore non è sbocciato l’amore, Agnelli se n’è accorto (da tempo) ed è intervenuto appena ha potuto. Fine. E questo spiega anche Pirlo, la nuova scelta. Parlare di Champions come di un obiettivo fallito è stato solo un pretesto, chi ci credeva? Qualcuno forse pensava seriamente di vincere la coppa dalle grandi orecchie con questa squadra? Non si può vincere la Champions con un centrocampo così. Avete visto le altre pretendenti?  
 
MEZZALI CHE CONTANO- Non ce n’è una senza mezzali offensive determinanti. Persino il Lione, che con snobismo tutto italiano continuiamo a sottostimare e a definire chiaramente inferiore (perché non hanno CR7?), ne ha due che Sarri venerdì sera avrebbe scambiato volentieri con quelle assai poco fantasiose bianconere (Rabiot e Bentancur). Sto parlando di Caqueret e Aouar. L’azione del rigore d’altra parte è tutta loro.     



Caqueret (classe 2000) ha raccolto la palla persa in uscita da Higuain, sulla trequarti, poi ha saltato Pjanic nello stretto. Tecnica e agilità. Infine ha servito Cornet, approfittando del mal posizionamento di Cuadrado e Bentancur. 



A quel punto si è inserita l’altra mezzala, Aouar, lungo il corridoio di mezzo, e Cornet ha premiato l’inserimento del compagno con un appoggio dentro l’area, dove si era creato un bel buco. Aouar si è procurato in questo modo il rigore, sgambettato leggermente da Bernardeschi. Aouar, 9 gol e 8 assist in tutte le competizioni, quest’anno.  



Poco prima, sempre questi due avevano creato un’altra occasione importante. Su un cross proveniente dalla sinistra, la mezzala opposta, il piccolo Caqueret (1,74 m), aveva tentato di occupare l’area centralmente. Alex Sandro era riuscito a respingere di testa.



Il pallone però era poi finito sui piedi di Aouar, che con un tiro insidioso aveva impegnato Szczesny. Presenza, gamba, qualità.



RABIOT – La Juve al contrario non si è mai inserita coi centrocampisti per vie centrali. Quasi sempre e soltanto sulle fasce, Rabiot in particolare. La cosa alla lunga ha reso il gioco dei bianconeri abbastanza meccanico e prevedibile.



E stranamente farcito di cross (39 volte, più del doppio della media stagionale). Una specie di regressione causata dall’assenza di Dybala. Cross peraltro spesso sballati, e sui cui non si avventavano mai gli altri due centrocampisti (vedi sotto la posizione di Bentancur, ma anche il ritardo di Bernardeschi sul secondo palo).   



BENTANCUR - Un grosso equivoco è Bentancur. Molti di noi lo fanno più forte di quello che è, soprattutto quando gioca mezzala. Se non c’è Dybala in campo i suoi limiti emergono tutti. Perché tanto lui quanto Rabiot (e ancora peggio se gioca insieme a Matuidi) sono abbastanza monocordi. C’è davvero poca fantasia in campo, e la Juve si appiattisce. Sarri aveva bisogno di una mezzala offensiva. Almeno una che fosse tale. Ma Bentancur quando deve sfruttare certi vantaggi posizionali tipici della mezzala (come questo qui sotto) non sa farlo con creatività. Gestisce il pallone in maniera scolastica oppure si orienta male e sbaglia. Non è De Bruyne, non è Modric, non è Zielinski.



Eccolo in una delle tante imprecisioni di venerdì sera. Riceve da Cuadrado e commette un primo errore tecnico sul controllo. Costretto a tenere la testa bassa un tempo in più, viene chiuso immediatamente.



E addirittura la passa fuori, verso la panchina di Garcia. Insomma con questo centrocampo si poteva accedere forse ai quarti battendo l’abbordabile Lione, ma non certamente oltre.