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Niente sconti. Maurizio Sarri non ne farà a Emre Can. Che per quel che riguarda il tecnico bianconero, è il settimo centrocampista tra i sette a propria disposizione. Almeno per ora. È questo l'unico motivo della sua esclusione dalla lista Champions, per caratteristiche o atteggiamento oggi Emre Can è il settimo della fila. Se lo è in Europa, lo è anche in campionato, al netto di infortuni e stato di forma. Poi ogni partita fa storia sé, ogni singolo giorno può succedere qualcosa in grado di stravolgere le gerarchie. La missione di Emre Can è proprio questa, al rientro dalle fatiche con la Germania, provare con ogni singolo allenamento a convincere Sarri, provando a scalare quella coda che ora chiude proprio lui.

E IL MERCATO – Inizia la scalata di Emre Can dunque. Che pure dovrà avere un confronto con staff tecnico e società, nonostante la mezza retromarcia social di sicuro non sono piaciute le sue dichiarazioni dal ritiro tedesco per commentare la sua esclusione dalla lista Champions. Quanto basta in ogni caso per fare in modo che per Emre Can il mercato possa restare assolutamente aperto. Finito tra i giocatori in vendita quasi a sorpresa, il centrocampista dopo una lunga trattativa era pure giunto a un accordo con il Barcellona, a mancare era quello tra il club blaugrana e la Juventus a proposito del conguaglio da versare oltre al cartellino di Ivan Rakitic. Sulla scia di un prestito con obbligo di riscatto superiore ai 40 milioni di euro era vicina invece l'intesa col Psg, club in ultima istanza rifiutato dallo stesso Emre Can nelle ultime 48 ore non volendo il giocatore prendere una decisione così avventata sul proprio futuro. Ma magari solo rimandata di qualche mese. Perché se è vero che a luglio si attiverà la clausola rescissoria da 50 milioni che gli permetterà di trovarsi in autonomia un club, è altrettanto vero che luglio ora appare lontanissimo e che a gennaio, salvo imprevisti, per la Juve resterà in vendita. E questa volta Emre Can non dirà di no alla cessione.